Cyber bullismo: per il 63% degli studenti italiani la minaccia è sul web

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Cyberbullismo

WWE (NY:SE), IdO (Istituto di Ortofonologia) e Stop Al Bullismo hanno diffuso oggi i risultati di una ricerca condotta su 2000 studenti delle scuole medie di Roma, Lampedusa, Olbia e L’Aquila. La ricerca ha rivelato che più del 60% degli studenti intervistati ritiene sia più facile per i bulli attaccare le proprie vittime su internet.

 

Infatti,

  • per il 63% degli intervistati il web e i social network favoriscono atti di bullismo
  • mentre il l 32% degli studenti ha menzionato il cyber bullismo come la forma più recente di bullismo

 

Gli atti di cyber bullismo sono sempre più diffusi in Italia e rappresentano una delle problematiche che la campagna globale “Be a STAR”, promossa da WWE, punta a combattere.

 

Be a STAR” è un’alleanza contro il bullismo co-fondata da The Creative Coalition e WWE. La sua missione è assicurare un ambiente sociale positivo e corretto per tutti, indipendentemente dall’età, dalla razza, dalla religione o dall’orientamento sessuale, attraverso un impegno diffuso che parta dall’educazione e dalla presa di coscienza.

 

In Italia, WWE lavora con IdO per portare i  messaggi di “Be a STAR” nelle scuole e ha collaborato con Stop Al Bullismo per condurre la ricerca nelle scuole. Tra i principali risultati della ricerca:

  • Il 99% dei ragazzi è consapevole dell’esistenza del bullismo attraverso la scuola (45%) e la TV (44%)
  • Il 76% di loro comprende chiaramente il significato del bullismo
  • Il 42% ritiene che i bulli siano persone fragili e insicure che diventano aggressive in reazione al proprio carattere
  • Il 40% pensa che un bullo sia stato a sua volta vittima di bullismo
  • Il 44% ritiene che il bullismo si verifichi nella maggior parte dei casi attraverso un abuso fisico e verbale
  • Il 10% ha dichiarato di non sentirsi in grado di valutare se è stato o meno vittima di atti di bullismo
  • 100 studenti su 2000 (pari al 5% degli intervistati), protetti dall’anonimato, hanno chiaramente dichiarato di essere vittima di atti di bullismo più di una volta a settimana
  • Il 23% ha affermato che la presa di coscienza è il miglior modo per affrontare il bullismo
  • Il 60% dei ragazzi intervistati sarebbe pronto a schierarsi dalla parte di un amico o un compagno di classe vittima di bullismo

 

I risultati dello studio pubblicato oggi dimostrano che il bullismo è un epidemia globale che deve essere fermata“, dichiara Stephanie McMahon, Chief Brand Officer di WWE. “Siamo orgogliosi di portare la campagna “Be a STAR” in Italia insieme ai nostri partner IdO e Stop al Bullismo per aiutare i bambini a capire cosa significa essere vittime di bullismo e come fermarlo“.

 

Siamo molto orgogliosi di supportare WWE e la campagna “Be a STAR” e di essere il partner di WWE in Italia“, ha dichiarato Flavia Ferrazzoli, psicologa di IdO. “La maggior parte dei giovani preferisce evitare il confronto con l’adulto rispetto all’episodio di bullismo per paura di ritorsioni, vendette o persino di non essere creduto. Suggerisco, pertanto, ai genitori di ragazzi vittime di bullismo di controllare ciò che accade sui social forum, cercare il dialogo e soprattutto l’ascolto empatico, rivolgersi a uno psicoterapeuta e, ove necessario, denunciare alla Polizia postale le situazioni più gravi. Sul sito web di “Be a STAR” www.diregiovani.it/beastar è possibile trovare alcuni consigli su come affrontare il bullismo“, ha poi concluso Flavia Ferrazzoli.

 

Ciò che caratterizza il cyberbullismo è la possibile condizione di anonimato dell’aggressore e la diffusione pubblica dell’offesa che ne amplifica gli effetti. Questo può rendere gli effetti psicologici del cyberbullismo più gravi di quelli del bullismo tradizionale“, ha infine aggiunto Federico Colombo, psicologo di Stop Al Bullismo.

 

Per ulteriori informazioni e consigli su come combattere il bullismo visita http://www.diregiovani.it/beastar