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Cinè 2013: cresce la qualità dell’offerta cinematografica, ma restano le preoccupazioni

Italia


La terza edizione di Ciné è stata quella della conferma. Distributori ed esercenti hanno dato vita a una manifestazione che rafforza il mercato cinematografico, il quale dopo una fase difficile, si trova ora in un momento favorevole ma anche di fronte a grandi cambiamenti“. Così dichiara Richard Borg, presidente della sezione distributori dell’ANICA, a conclusione di Cinè – Giornate estive di cinema. 

 

A Riccione – afferma Lionello Cerri, presidente dell’ANEC, associazione esercenti cinema –  abbiamo visto un buon prodotto, sia italiano sia estero, e questo ci fa ben sperare per il futuro. In particolare ci auguriamo di proseguire con il trend di crescita del mercato e di chiudere l’anno con un dato ancor più positivo di quello registrato in questi mesi“.

 

Siamo soddisfatti di questa edizione di Ciné – afferma Carlo Bernaschi, presidente dell’ANEM, associazione esercenti multiplex –  gli accreditati sono stati molti. Al CineEurope di Barcellona, che si è svolto la scorsa settimana, c’erano meno accreditati italiani, segno della crisi, ma anche che molti hanno scelto Riccione per vedere il prodotto in uscita. Questa è la testimonianza di quanto la manifestazione sia utile e apprezzata“.

 

Ciné, promossa dall’ANICA, in collaborazione con gli esercenti dell’ANEC e dell’ANEM, si è svolta al Palazzo dei Congressi di Riccione dall’1 luglio ad oggi.

 

Oltre a mostrare la vitalità del nostro cinema e della stagione che ci attende da un punto di vista artistico – aggiunge Borg –  la manifestazione ha delineato lo scenario prossimo venturo del mercato in sala. In sostanza queste Giornate estive di Cinema hanno confermato l’intenzione delle categorie del settore di marciare unite per portare il mercato cinematografico italiano alla maturità e a uno sviluppo armonico e condiviso. Anche a dispetto dei provvedimenti fortemente negativi che il Governo italiano sta operando per il cinema“.

 

Anche per Cerri è fondamentale il dialogo e la collaborazione con gli altri comparti del cinema, così come  sta accadendo nella battaglia contro i tagli al tax credit denunciati qui a Riccione: “per l’esercizio e, quindi, per tutto il settore il dimezzamento del tax credit significa tagliare le gambe al processo di digitalizzazione che è la porta per la crescita del cinema. Non chiediamo finanziamenti a pioggia, ma misure che ci consentano di essere autosufficienti, così come avviene all’estero. Investire nel cinema significa investire in cultura e quindi nella crescita dei cittadini e del paese“.

 

Tornando alla manifestazione, secondo Bernaschi il prodotto visto è di buona qualità: “abbiamo però la preoccupazione che da qui a dicembre escano troppi film, con il rischio di un’eccessiva concentrazione che non consenta un pieno sfruttamento. Per la crescita del mercato dobbiamo continuare a lavorare insieme affinché i film vengano distribuiti in modo più equilibrato sui dodici mesi dell’anno“.

 

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