Indagine sulle Biblioteche pubbliche italiane: un terzo senza email, ma è internet il servizio più richiesto

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Biblioteche italiane

È stato presentato oggi il rapporto finale dell’Indagine statistica sulle biblioteche pubbliche degli enti territoriali italiani, promossa dal Centro per il libro e la lettura e dall’Associazione Italiana Biblioteche.

 

Obiettivo della ricerca, condotta con la supervisione dell’ISTAT e d’intesa con l’ANCI, è stato quello di effettuare una rilevazione a livello nazionale per descrivere le dotazioni, le caratteristiche di base e le prestazioni delle biblioteche di ente locale, con particolare riferimento alle strutture appartenenti ai comuni. Si è inteso far emergere l’insieme dei servizi culturali e informativi che queste realtà territoriali, per lo più medio-piccole, forniscono alle comunità.

 

Il censimento preliminare allo svolgimento dell’Indagine sulle Biblioteche di pubblica lettura appartenenti agli Enti territoriali ha rilevato 6.890 biblioteche di questo tipo presenti in Italia. Il questionario online è stato inviato alle 4.658 biblioteche che sono risultate dotate di indirizzo e-mail attivo e funzionante.

 

  • Nel 2012, le strutture che hanno partecipato all’Indagine sono state 3.854. Di queste, 224 (8,8%) risultano attualmente chiuse;
  • L’orario medio di apertura delle biblioteche è di 22 ore, sebbene si registri circa il 4% di strutture che osserva un orario settimanale superiore a 56 ore;
  • Il numero medio di utenti annuali è pari a 14.032, con punte più alte registrate nell’area centro settentrionale del Paese;
  • La percentuale media di donne che frequentano le biblioteche (61,5%) conferma il dato nazionale secondo il quale queste leggono più degli uomini;
  • Bambini e ragazzi risultano essere i frequentatori più assidui: un dato che dimostra il buon esito delle politiche culturali adottate negli ultimi anni dai soggetti coinvolti a vario titolo nelle attività di promozione della lettura;
  • Meno della metà delle biblioteche offre servizi specifici destinati agli anziani che, infatti, risultano essere la categoria che frequenta meno le strutture bibliotecarie, nonostante i dati nazionali indichino il graduale invecchiamento della popolazione italiana;
  • Il 10% delle strutture rispondenti è dotato di punti di servizio decentrati rispetto alla sede principale. Questi vanno dalla semplice sezione distaccata al punto di lettura in luoghi meno convenzionali quali spiagge, parrucchieri, supermercati, case di cura e di riposo, carceri e ospedali. Tale fenomeno mostra l’impegno delle biblioteche nel diffondere in maniera capillare la propria presenza sul territorio, raggiungendo al tempo stesso categorie di utenti che, altrimenti, difficilmente usufruirebbero di servizi di prestito e lettura in biblioteca;
  • La gran parte dei servizi offerti agli utenti, tra i quali uno dei più utilizzati è la connessione ad Internet, sono forniti a titolo gratuito. Non sono, invece, particolarmente diffuse le tessere che consentono l’accesso a servizi aggiuntivi;
  • Le biblioteche possiedono un patrimonio librario medio pari a 21.247 volumi. Nelle regioni dell’Italia centro-settentrionale si registra un maggior numero di acquisti. Le stesse, infatti, effettuano con maggior frequenza lo scarto del proprio patrimonio, puntando in tal modo al rinnovo della propria dotazione libraria;
  • Il numero medio di prestiti effettuati ammonta a 12.436, con valori più elevati al centro nord e più bassi nell’area meridionale (con le dovute eccezioni di volta in volta riportate all’interno del report).

 

A fronte delle motivazioni più tradizionali che spingono l’utente a recarsi in biblioteca (quali la consultazione o il prestito dei volumi), ne compaiono di meno canoniche, quali l’assistenza nella compilazione del proprio curriculum vitae e nello svolgimento dei compiti scolastici. Ciò mostra l’attenzione delle biblioteche.

 

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Rapporto provvisorio

Dati