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Le 10 idee di TIM e Gazzetta dello Sport per cambiare il calcio italiano

Italia


Un vero e proprio decalogo, anzi 10 idee più una, per rinnovare il calcio italiano: è la proposta de La Gazzetta dello Sport e di TIM presentata oggi nell’ambito del progetto “Il calcio che vogliAMO“, un laboratorio di idee sul futuro degli stadi e della tifoseria che si rivolge direttamente ai vertici della politica, dello sport e del calcio.

 

Dalle analisi di Renato e Ludovico Mannheimer e dai pareri espressi dalla community Gazzetta è emerso il quadro di un calcio tutto da migliorare, con le soluzioni che La Gazzetta dello Sport e TIM propongono per riuscire nell’impresa, nell’ambito di tre tematiche vaste e interconnesse: la sostenibilità economica del sistema calcio, la gestione degli stadi, le regole del fair play.

 

1 – Stadi di proprietà, più comodi, sicuri, senza barriere, moderni e sempre pieni, anche grazie a pratiche più semplici per l’acquisto dei biglietti.

2 – Introduzione a livello nazionale del fair play finanziario (pareggio di bilancio) sul modello di quello praticato dall’Uefa.

3 – Autosostenibilità delle società con meno peso dei diritti tv nei bilanci e un aumento dei ricavi commerciali e da stadio.

4 – Diminuzione del costo del lavoro. Stipendi dei giocatori ancor più legati alle prestazioni, con una parte fissa meno pesante per le società.

5 – Potenziamento dei settori giovanili sul modello della Cantera del Barcellona o dell’Academy dell’Ajax.

6 – La riduzione del numero dei club professionistici con Serie A a 18 squadre, B a 20. Missione giovani per i tornei sotto la A.

7 – Iniziative speciali per riportare i calciatori a contatto con i tifosi attraverso incontri, sedute di autografi, visite nelle scuole e altro.

8 – Stanare i tifosi violenti, anche con una maggiore certezza della pena. Controlli severi sugli striscioni, dialogo con il tifo sano delle curve.

9 – Riforma della giustizia sportiva intervenendo sulla responsabilità oggettiva, i tempi, i diritti della difesa, il ruolo del Tnas (Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport).

10 – Uso della tecnologia, non soltanto sul gol fantasma, per aiutare gli arbitri, oltre agli assistenti addizionali.

 

10 + 1 – A questo decalogo, La Gazzetta dello Sport e TIM aggiungono l’undicesima proposta, offrendosi come promotori e garanti della sua realizzazione: far vivere le partite in armonia a tifosi avversari, prima, dopo e durante i 90 minuti.

 

Il workshop “Il calcio che vogliAMO” si è svolto nella Sala Buzzati di Milano, con la partecipazione di Giovanni Malagò, presidente Coni, Marco Patuano, amministratore delegato Telecom Italia, Pietro Scott Jovane, amministratore delegato Rcs, Carlotta Ventura, direttore Domestic Media di Telecom Italia, Giacomo Catano, responsabile della divisione Gazzetta, e la direzione del giornale: Andrea Monti, Franco Arturi, Gianni Valenti e Umberto Zapelloni.

 

Ai lavori hanno partecipato i massimi rappresentanti del calcio italiano: Giancarlo Abete, presidente Figc, Demetrio Albertini, vicepresidente Figc, Andrea Agnelli, presidente Juventus, Maurizio Beretta, presidente Lega Serie A, Marco Fassone, direttore generale Inter, Adriano Galliani, amministratore delegato Milan, Claudio Lotito, presidente Lazio, James Pallotta, presidente Roma, Giampaolo Pozzo, patron Udinese.

 

“Il calcio che vogliAMO” è anche un libro, realizzato dalla redazione di Gazzetta in collaborazione con TIM, distribuito in edicola sabato 18 maggio con SportWeek e ora disponibile in formato ebook per gli abbonati alla digital edition di Gazzetta.

 

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