Mercato Digitale: ministri dell’Unione europea a confronto sul ‘compenso per copia privata’

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Europa


Cristiano Radaelli

La prossima riunione del Consiglio Competitività formato dai ministri competenti dei Paesi UE (per l’Italia parteciperà il Ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi) si svolgerà a Bruxelles domani, 29 maggio, e discuterà del futuro del settore del settore creatività culturale e come superare il “digital gap” oggi esistente tra Europa e altri blocchi di libero scambio, come il NAFTA e l’ASEAN. Il sistema attuale di remunerazione degli autori con il compenso per copia privata ha creato una situazione nella quale la spesa nella musica digitale è quattro volte maggiore in quei mercati, come Stati Uniti e Giappone, che hanno un sistema di remunerazione diverso da quello europeo.

 

La cosa che forse può apparire sorprendente, e che non molti sannodichiara Cristiano Radaelli, presidente di ANITEC ed unico membro italiano nel board di Digital Europeè che quando acquistiamo un dispositivo analogico o digitale multimediale (computer, tablet o smartphone che sia), in molti Paesi europei paghiamo per la tutela dei diritti degli autori ed editori un compenso per copia privata. È questo un sistema di prelievi alla fonte, che è ormai superato dalla tecnologia e dalle applicazioni in uso“.

 

L’ex Commissario europeo Antonio Vitorino, incaricato dalla Commissione Europea di preparare una proposta su questi temi, evidenzierà ai Ministri come la situazione attuale sia in forte contrasto con il raggiungimento di un singolo mercato digitale in Europa. Studi hanno dimostrato che promuovendo un vero mercato unico digitale, il PIL europeo potrebbe crescere di ben il 4% o 500 miliardi di entro il 2020 (a questo link è disponibile il rapporto completo: http://ec.europa.eu/internal_market/copyright/docs/levy_reform/130131_levies-vitorino-recommendations_en.pdf).

 

La tecnologia digitale genera creatività e nuove modalità per gli artisti, in particolare i giovani artisti, di essere remunerati per il contenuto creato. “Perché aspettare a sbloccare questo potenziale, soprattutto quando la domanda è così forte sia dal lato del consumatore, sia dal lato dell’industria culturale?” si chiede l’Ing. Radaelli. “È il momento giusto per il cambiamento e ci uniamo alla richiesta dell’industria europea ai Ministri UE di guardare avanti e recepire le raccomandazioni del Prof. Vitorino, per uno sviluppo virtuoso dell’economia e del commercio, grazie all’innovazione digitale“.