Presentazione a Roma di Lazioleaks, sistema informatico a protezione delle finanze pubbliche

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La corruzione costa circa 70 miliardi di euro all’anno all’Italia, secondo l’OCSE. Oppure, secondo altri calcoli, vale tra 1 e 2 punti percentuali del PIL prodotto dal nostro paese.

Nonostante la corruzione tra privati ne costituisca una parte sostanziosa, è la corruzione nella Pubblica Amministrazione il vero problema del paese. Un fiume di denaro pubblico sottratto al welfare che pesa sul nostro debito e contribuisce a tenere alta la pressione fiscale.

Per questo venerdì 15 febbraio alle 20:00, a Roma, Arturo Di Corinto, candidato indipendente di Sinistra Ecologia Libertà nel Lazio presenterà una piattaforma di Civic Whitsleblowing a protezione delle finanze pubbliche.

Il sistema informatico per denunciare la corruzione in maniera anomima e sicura si chiama Lazioleaks e, come Wikileaks, consentire a chiunque di denunciare evasioni, corruttele e malversazioni usando un computer o un cellulare. “Lazioleaks è molto semplice“, ha dichiarato Arturo Di Corinto. “Il progetto prevede che sia il cittadino ad inviare in maniera anonima, facile e veloce, segnalazioni circostanziate sulla corruzione e sull’evasione fiscale di soggetti privati e pubblici e se l ‘utente accetta di essere identificato, prevede un meccanismo premiale.“.

Per quanto riguarda l’evasione contributiva, le segnalazioni – documenti, registrazioni audio/video, dati geo-referenziati da smartphone – vengono raccolte attraverso un sito web regionale (www.openlazio.it) e inviate in maniera automatica ai comuni. Dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, il Comune o la Regione si vede riconoscere il 100% del gettito recuperato. Il sito pubblica anche le statistiche sui parametri qualitativi e quantitivi delle segnalazioni inoltrate.

In tal modo nel clima di austerity e tensione sociale odierno il cittadino è incentivato a fare la sua parte, partecipando al controllo diffuso del territorio a protezione delle finanze pubbliche, il comune incassa i soldi e gli evasori smettono di fare i furbetti per paura di essere scoperti.

La piattaforma può avere un effetto deterrente per la sua sola esistenza in una situazione in cui la pratica del Whistleblowing è ritenuta politicamente scomoda e di difficile proposizione in un contesto, quello italiano, che demonizza la segnalazione fatta nell’interesse pubblico come evidenziato da Transparency international nel suo report sull’Italia.

Un particolare del progetto è che è basato su tecnologie open source e per anonimizzare coloro che denunciano l’evasione usa le stesse tecnologie del progetto Tor, il sistema anticensura che oggi permette ai popoli in rivolta di dare le notizie su stragi e abusi di potere senza timore di ritorsioni, rendendo impossibile identificarne gli autori. 
La piattaforma sarà presentata nel corso di una iniziativa elettorale che si terrà a Roma, al Centro Sociale Fusolab, in via della bella villa 94.