Polizia di Stato lancia la ‘Casa della comunicazione’: più web e informazione in tempo reale

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Polizia Postale

Il prefetto Antonio Manganelli ha inaugurato questa mattina la “Casa della comunicazione” del Dipartimento della pubblica sicurezza. Comunicazione che è cresciuta negli anni grazie anche agli uomini e alle donne dell’Ufficio relazioni esterne e cerimoniale che hanno il compito di esporre al cittadino l’attività della Polizia di Stato.

 

È cresciuta infatti la comunicazione esterna (e interna) della Polizia di Stato negli ultimi anni. Era inevitabile per non perdere il passo con l’innovazione culturale e tecnologica esplosa nel terzo millennio. Ma quali sono i temi su cui si è concentrata l’attività di comunicazione della polizia?

 

L’ha illustrato nel corso dell’incontro il direttore dell’Ufficio relazioni esterne e cerimoniale, Maurizio Masciopinto, che, recita un comunicato sul sito web della Polizia di Stato, ha prima spiegato le sei linee guida del progetto comunicazione istituzionale del Dipartimento – intitolato “Comunicare aiuta a crescere” – cedendo poi la parola per il saluto conclusivo al capo della Polizia Antonio Manganelli.

 

Abbiamo creato una serie di strumenti per accompagnare la nostra istituzione – dice Manganelli – che contribuiscono a garantire la serenità dei cittadini, perché l’attività di polizia non è solo operatività, ma comprende anche altri settori, tra cui la comunicazione”. Strumenti che sono utili soprattutto ai giovani, per i quali la Polizia deve essere un modello di identificazione importante e positivo, perché la nostra istituzione è “fatta di persone perbene” – sottolinea il Prefetto.

 

Nel corso dell’intervento Manganelli si è soffermato su aneddoti e curiosità della sua carriera da investigatore, in particolare su alcuni che lo hanno coinvolto emotivamente molto. Ha voluto dare personalmente la notizia della morte di Antonino Calderone, uno dei primi pentiti e superboss di Cosa nostra, che “ci ha dato un grande contributo per la conoscenza del fenomeno mafioso‘ ricordando quando, dopo la scelta del collaboratore di giustizia di “smettere la pelle di mafioso“, lo stesso pentito gli “affidò” la famiglia, dicendogli: “da questo momento ho una moglie e tre figli con lei“.

 

Il taglio del nastro virtuale della “Casa della comunicazione” ha concluso l’intervento del capo della Polizia.