Videosorveglianza e tutela del patrimonio artistico

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Garante Privacy

I musei delle Marche di Ancona, Numana, Urbisaglia ed Ascoli Piceno potranno conservare per trenta giorni le immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza, per specifiche e comprovate esigenze di sicurezza.

 

Lo ha stabilito il Garante per la protezione dei dati personali che ha accolto la richiesta della Soprintendenza marchigiana per i beni archeologici di poter prolungare il tempo di conservazione delle immagini per un periodo superiore a quello previsto dal provvedimento generale in materia di videosorveglianza adottato nel 2010 dall’Autorità.

La richiesta della Soprintendenza era supportata da una istanza del Comando Legione dei Carabinieri “Marche” nella quale si affermava l’esigenza di conservare per trenta giorni le videocassette con le immagini riprese da telecamere allo scopo di prevenire ed eventualmente reprimere sottrazioni di opere d’arte di interesse storico artistico presenti nei musei e pianificare la vigilanza presso siti che potrebbero essere maggiormente esposti a minacce terroristiche.

 

Nel dare il via libera alla possibilità di conservare le immagini per trenta giorni, l’Autorità ha spiegato che il periodo di 24 ore previsto per la conservazione delle immagini, estendibile in alcuni casi per un massimo di una settimana, può essere allungato per un periodo ulteriore in presenza di concrete situazioni di rischio riguardanti eventi realmente incombenti e comunque previa verifica preliminare da sottoporre alla stessa Autorità. L’allungamento del periodo di conservazione può essere previsto anche nei casi in cui vi sia necessità di aderire alla richiesta dell’autorità giudiziaria o della polizia, motivata da un’attività investigativa in corso.