eSECURITY: vignette su Maometto, attacco informatico a sito web giornale satirico francese

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Francia


Charlie Hebdo

La Francia fa quadrato intorno al settimanale satirico Charlie Hebdo che ha appena pubblicato le nuove vignette pungenti sul profeta Maometto. Una scelta che ha indotto il ministro degli Esteri francesi, Laurent Fabius, ad ordinare la chiusura di tutte le scuole e le ambasciate in una ventina di Paesi considerati particolarmente sensibili ai temi religiosi, in Nord Africa e Medio Oriente.

 

Si temono infatti nuove manifestazioni, altri scontri e violenti assalti ad obiettivi occidentali, tra cui edifici che ospitano sedi istituzionali ed organizzazioni francesi. Commentando quanto disposto, si legge in una nota AGI, il premier Jean-Marc Ayrault ha inoltre affermato: “Non c’e’ ragione per far entrare nel nostro Paese conflitti che non hanno niente a che fare con la Francia, pertanto Non tollereremo eccessi e ci appelliamo al grande spirito di responsabilità e moderazione di cui hanno dato prova i rappresentanti musulmani nella nostra nazione“.

 

Il Governo francese ha inoltre ribadito la centralità nel proprio ordinamento della libertà di espressione come principio fondamentale di ogni libertà, compreso quindi il diritto alla satira.

 

Per quanto riguarda Charlie Hebdo, sulla copertina in edicola c’è raffigurato Maometto che mostra il proprio posteriore ad un regista, mentre all’interno sono presenti altre immagini satiriche che prendono in giro il profeta islamico ispirandosi al video americano caricato su YouTube che tanto ha fatto infuriare i popoli nordafricani e mediorientali. In matinata il sito web del settimanale è stato oggetto di un consistente attacco informatico, nonchè di numerose minacce alla redazione. La tiratura del giornale, in media 75 mila copie, è stata raddoppiata.

 

Inutile dire che la rivista è andata a ruba. Nel frattempo, i Fratelli mussulmani in Egitto hanno condannato senza appello ogni forma di satira che miri a disonorare Maometto, mentre il Papa ha auspicato un maggiore dialogo tra laici e religiosi e un rifiuto netto di ogni forma di violenza.