Regione Lazio: è online ARTeS, innovativa piattaforma web per il terzo settore

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Si chiama A.R.TE.S (Albi e Registri Terzo Settore), è accessibile dal sito www.socialelazio.it ed è il nuovo progetto promosso dall’assessorato regionale Politiche sociali e Famiglia e realizzato con il contributo tecnico di BIC Lazio.
 

Un nuovo sistema di comunicazione, una piattaforma on line dedicata alle cooperative sociali, associazioni e organizzazioni di volontariato. Si chiama A.R.TE.S (Albi e Registri Terzo Settore), è accessibile dal sito www.socialelazio.it ed è il nuovo progetto promosso dall’assessorato regionale Politiche sociali e Famiglia e realizzato con il contributo tecnico di BIC Lazio. Uno strumento che consente una vera e propria rivoluzione in termini di snellimento delle procedure burocratiche, un’inversione di marcia verso la modernizzazione dei servizi e la sburocratizzazione di un sistema troppo spesso farraginoso e quindi difficilmente accessibile.

Dal 3 maggio, grazie alla nuova piattaforma ARTeS, tutte le imprese sociali che si vorranno iscrivere negli appositi albi e registri regionali del Terzo Settore potranno farlo solo ed esclusivamente via internet e quindi non più con il “vecchio metodo”, che comportava un inutile e dannoso spreco di carta. Un flusso complessivo di circa 4.500 documenti che viene eliminato di colpo, rendendo immediata la comunicazione con gli uffici regionali, anche grazie a un sistema di messaggistica interno ad ARTeS. 

Oltre all’iscrizione, aggiornamento, revisione ed eventuale cancellazione dagli albi e registri regionali del Terzo Settore, grazie alla nuova piattaforma ciascuna impresa sociale potrà controllare direttamente sul proprio profilo lo stato di avanzamento delle pratiche, nonché consultare e stampare la documentazione inviata agli Uffici Regionali. 

Per accreditarsi basterà collegarsi a www.socialelazio.it e accedere ad ARTeS. A conclusione della procedura di registrazione si otterranno le credenziali necessarie per l’accesso al sistema informativo: nome utente, password, codice PIN. L’assegnazione delle credenziali garantisce la sicurezza degli accessi. Solo coloro che sono in possesso dei dati identificativi possono accedere al sistema, inserire dati e dialogare con gli uffici regionali.  

Anche le imprese sociali già registrate, che nel Lazio sono circa 5500, dovranno crearsi un proprio profilo web, re-inserendo on line tutta la documentazione necessaria. In questo modo si opererà un vero e proprio censimento del Terzo Settore, con un monitoraggio più puntuale delle attività, anche ai fini dell’accesso ai finanziamenti, prevedendo un meccanismo in cui si premiano e incentivano le realtà più meritevoli. 

ARTeS è un primo tassello della politica di valorizzazione del Terzo settore che non è possibile se prima non innoviamo la macchina amministrativa. Un processo necessario, perché oggi il terzo settore, più di altri, ha le potenzialità e le caratteristiche per reagire alla crisi, puntando soprattutto sull’innovazione, sull’organizzazione e sulla qualità dei servizi offerti. La nostra convinzione è che il sociale può essere un fattore di sviluppo e il terzo settore il motore della crescita economica e di valori. Bisogna, però, sostituire la spontaneità in sistematicità, passare dalla logica del dono a quella dell’impresa, trasformare le buone azioni in azioni di qualità“. Lo dichiara l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte.

Questo, però, – continua Forte – è solo il primo passo. Per attuare il cambiamento necessario, stiamo realizzando altri due progetti: la creazione di un Polo del Sociale e l’introduzione di unMarchio di Qualità dell’Impresa Sociale (ISQ Lazio). Il primo sarà un incubatore di imprese sociali, in grado di supportare sia lo start up di nuove iniziative imprenditoriali sia il consolidamento e lo sviluppo delle imprese esistenti. Offrirà spazi logistici, servizi di consulenza, attività formative, strumenti di conoscenza del territorio, ponendosi come interscambio di idee, conoscenze e opportunità tra le imprese no profit e tra queste e le imprese profit“.

Attraverso l’introduzione del Marchio di Qualità, invece, – continua Forte – la Regione Lazio intende perseguire due obiettivi. Prima di tutto vogliamo qualificare l’offerta di prodotti e servizi mediante la creazione  di percorsi idonei a rafforzare le competenze del capitale umano che opera nel settore. Da qui, puntiamo ad accrescere ruolo e presenza delle imprese sociali sul territorio, favorendone i processi di collaborazione e di aggregazione, così da realizzare una rete di soggetti con cui razionalizzare il sistema e ampliare l’offerta di prodotti e servizi“.

Tutto questo perché per noi, sostenere il terzo settore vuol dire tornare a crescere insieme, giovani e adulti, istituzioni e imprese, chi ha bisogno e chi può dare risposte. Vuol dire rispondere in maniera strutturata alle molteplici sfaccettature della crisi, creando ricchezza economica e sociale, occupazione e speranza per il futuro.