Miur: Profumo incontra il ministro israeliano della Scienza e Tecnologia Daniel Hershkovitz

di |

Italia


Satellite

Rafforzare la cooperazione tra Italia e Israele nei settori della ricerca e dell’innovazione e la collaborazione tra le Università e gli Enti di Ricerca dei due Paesi. Questi i temi al centro dell’incontro di oggi tra il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo e il Ministro della Scienze e della Tecnologia di Israele Daniel Hershkovitz.

 

L’incontro tra i due ministri ha confermato le ottime relazioni tra i due Paesi nel settore, ribadite anche in occasione della recente visita in Israele del Presidente del Consiglio Monti (7-9 aprile).  Profumo e Hershkovitz hanno convenuto di esplorare nuove possibilità di collaborazione nel settore dello spazio e delle energie rinnovabili e espresso interesse a facilitare la nascita di star-up dai progetti di ricerca comuni. Il ministro Hershkowitz ha invitato il Ministro Profumo a visitare Israele per approfondire il dialogo avviato.

 

Da parte italiana, all’incontro hanno partecipato il Presidente del CNR, Luigi Nicolais e il Commissario dell’ENEA, Giovanni Lelli. Ieri, il Ministro israeliano aveva avuto un incontro specifico sul tema dello spazio con il Presidente dell’ASI Enrico Saggese. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e quella israeliana (ISA) hanno in corso, dal 2010, il programma Shalom per la realizzazione di due satelliti con tecnologia congiunta nell’osservazione della Terra iperspettrale. Il progetto è attualmente in fase di implementazione.

 

Prosegue, dunque, la collaborazione scientifica e tecnologica tra Italia e Israele, un rapporto nato l’11 novembre 1971 con l’Accordo di Collaborazione Culturale, Scientifica e Tecnologica siglato a Roma dai due Paesi. In seguito, la cooperazione si è estesa anche alla Ricerca e allo Sviluppo Industriale con l’Accordo di Cooperazione, firmato a Bologna nel 2000 e ratificato nel 2002. L’accordo, che viene coordinato dal Ministero degli Affari Esteri, ha una dotazione di 3 milioni di euro all’anno circa per ciascun Paese ed ha consentito il finanziamento di circa 80 programmi di ricerca scientifica, tecnologica e industriale, favorendo la nascita di una rete di conoscenze condivise e collaborazioni decisive per alimentare l’interscambio bilaterale.

 

Le attività di collaborazione si sviluppano inoltre anche attraverso laboratori congiunti che offrono la possibilità a numerosi giovani ricercatori italiani di operare presso le più prestigiose istituzioni scientifiche israeliane, alimentando così la comunità di scienziati italiani all’estero e consentire loro di svolgere periodi di studio in un Paese leader mondiale dell’high-tech. Finora sono stati aperti  quattro Laboratori che operano nel campo delle energie rinnovabili (ENEA e BGU, Ben Gurion University of the Negev), della fisica degli atomi freddi (LENS di Firenze e Weizmann), delle reti e i sistemi complessi (CNR di Firenze e TAU, Tel Aviv University) e della neuroimmunologia (San Raffaele e Weizmann).