Assoprovider: alla ricerca delle frequenze regalate

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Italia


Assoprovider accoglie con soddisfazione la decisione del governo di bloccare definitivamente il “beauty contest” ma rammenta che il “bene comune” delle frequenze ha nella attuale legislazione italiana ancora molte oscure misure protezionistiche che vanno eliminate con urgenza.

 

L’assenza di vere liberalizzazioni  è una delle cause principali di disperazione che in alcuni casi porta al suicidio di imprenditori e lavoratori ed tanto più intollerabile quando riguarda un bene comune indispensabile per la democrazia come è lo spettro frequenziale.

 

Chiediamo che prima di recepire la Direttiva Europea 2009/140 per regalare surrettiziamente nuove frequenze broadcast con la scusa  della “neutralità d’uso”, si attui un piano organico e trasparente delle stesse e vengano resi di pubblico dominio online tutti gli attuali assegnatari. E’ necessario che si possa verificare pubblicamente se sia stata rispettata la neutralità nell’assegnazione e il relativo costo praticato ai diversi beneficiari .

 

E’ davvero intollerabile che vi siano Aziende con profitti miliardari che possono occupare senza alcun aggravio economico, spazi frequenziali a piacere mentre le medesime sono negate agli ISP che le potrebbero utilizzare per la riduzione del Digital Divide.

 

Assoprovider è l’unico soggetto che per mezzo dello studio legale Sarzana ha fatto un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale derivante dal Beauty contest ed è pronta a farne altri per smascherare i regali che lo Stato fa sotto banco alla oligarchia delle telecomunicazioni.