Confindustria SI: politiche industriali di innovazione dei servizi sono opportunità per i beni culturali e il turismo

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Si è tenuto il 19 marzo a Roma, presso l’Auditorium di via Veneto 89, il convegno co-organizzato da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, UnIndustria e la Direzione Generale Imprese e Industria della Commissione Europea. Hanno aperto i lavori della giornata Aurelio Regina, Presidente UnIndustria e Ennio Lucarelli, Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e sono intervenuti Claudio De Vincenti, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, Antonio Tajani Vice-Presidente della Commissione Europea, Davide Giacalone Presidente dell’Agenzia per la diffusione delle Tecnologie per l’Innovazione, rappresentanti delle istituzioni europee e del sistema Confindustria.

 

Al centro del dibattito: come le politiche regionali e industriali possono essere rimodulate per meglio utilizzare “le capacità di trasformazione dell’innovazione dei servizi“? Come favorire la ristrutturazione delle industrie esistenti e la creazione di strutture industriali e di servizi realmente competitive a livello internazionale, in grado di creare ricchezza e rafforzare la posizione competitiva delle imprese europee nella catena del valore globale?

 

Il rilancio economico impone azioni mirate all’aumento della competitività delle imprese di tutti i settori produttivi, attraverso l’adozione di un approccio sistemico che coniughi il ricorso alla tecnologia con la valorizzazione del potenziale di innovazione proprio dei Servizi ad elevato contenuto di conoscenza. Una sfida ambiziosa per settori chiave, quali il Turismo e la Cultura che, puntando sul ruolo di moltiplicatore del terziario innovativo, possono contribuire in maniera significativa alla crescita e al benessere del nostro territorio“. Queste le parole di Antonio Regina, presidente UnIndustria, intervenuto ieri al convegno dal titolo “Come le politiche industriali di innovazione dei servizi possono contribuire allo sviluppo sostenibile delle Regioni: un’opportunità per i beni culturali e il turismo“.

 

L’incontro ha fornito una panoramica sulle priorità di innovazione, partendo dai risultati del Rapporto prodotto dall’Expert Panel on Service Innovation in the Eu, a cui la Commissione europea ha assegnato il compito di fornire indicazioni su come promuovere l’innovazione nel settore dei servizi con impatto sulle politiche industriali, anche attraverso

 

Il Governo sa bene che se vuole rimettere in moto la crescita e la competitività del Paese deve puntare sull’innovazione dei servizi, un settore che vale il 70% circa del PIL e che ha ampi margini di miglioramento“, ha affermato il presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici (s.i.), Ennio Lucarelli, che ha aggiunto “la sfida tutta italiana sarà recuperare spazi e concorrere come Sistema Paese con una strategia unitaria e condivisa che parta dall’Europa e arrivi alle Regioni. Solo così facendo il settore dei servizi potrà recuperare la sua capacità di crescita a due cifre, che dal 2007 ad oggi ha subìto una brusca battuta d’arresto“. Con il PIL italiano oscillante intorno allo zero, il Settore ha perso la sua capacità di crescita a due cifre, che aveva confermato ancora dal 2000 al 2007. Dal 2008 al 2010 gli occupati, per la gran parte con consistente occupazione qualificata di giovani laureati, che sono la vera fonte di ricchezza del settore knowledge intensive, sono diminuiti dell’1,6%; nel 2011 si è verificata un’ulteriore flessione del 1,5% (dati ISTAT, raffronto tra terzo trimestre 2011 e il 2010). Tuttavia, anche in questo quadro negativo, si nota una crescita di nuovi servizi delle “Networked Economies”, basati su connettività e Internet del futuro: nuovi “business models” resi possibili da contenuti digitali, social CRM, pubblicità e marketing digitale, commercio B2C e B2B; dai nuovi modelli di servizi “connected life” alle persone, alle imprese e alla PA; nuove forme di fruizione dei beni culturali e delle attrazioni turistiche che mettono al centro il cittadino/utente; la cosiddetta “user driven innovation”.

 

L’intervento del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, si è concentrato sui progetti realizzati nell’ambito del Distretto Tecnologico per i beni e le attività Culturali (DTC). Nato da un Accordo di Programma Quadro (APQ) sottoscritto da Regione Lazio, MIUR, MiSE e MiBAC, il distretto è gestito da Filas, società regionale dedicata al sostegno dei processi di sviluppo e innovazione del tessuto imprenditoriale del territorio. Attraverso l’impiego di tecnologie innovative, il DTC punta a rilanciare tutte le filiere del comparto dei Beni Culturali e dell’economia turistica ad esso collegata. Sono stati realizzati 6 allestimenti spettacolari, uno per ogni provincia e uno per il Comune di Roma.

 

Il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani ha dichiarato “Per rispondere all’emergenza crescita, l’Europa deve puntare con convinzione sull’innovazione e sul know-how industriale, concentrando le risorse sulla ricerca e sui cluster tecnologici. Lavoro per rafforzare la leadership europea nella “Terza rivoluzione industriale” e sfruttare le opportunità chiave quali le tecnologie abilitanti fondamentali, l’efficienza delle risorse, il turismo, le industrie creative e lo spazio. Ha anticipato la costituzione, in risposta alle indicazioni dei lavori dell’Expert Panel, di un Osservatorio European Service Innovation Center, organizzato in 5 aree territoriali“.