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La Commissione europea accoglie le argomentazioni di Retecapri

Italia


Si avvicina la scadenza del 20 aprile, data in cui termina la sospensiva con cui il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento comunicazioni aveva momentaneamente fermato il famoso concorso di bellezza dopo le focose polemiche sull’assurdità di una assegnazione a titolo gratuito di 5 multiplex DVB-t a tutto favore dei big players.

 

Intervenendo sulle probabili decisioni da parte del Governo, compresa quella di mettere all’asta a pagamento le suddette frequenze,  ReteCapri, emittente nazionale indipendente a carattere generalista che dal 1982 trasmette dal Mezzogiorno d’Italia, era intervenuta con decisione sollecitando la preziosa opportunità da parte di codesto Esecutivo di ottenere la chiusura della procedura di infrazione aperta nel 2006 da parte dell’Antitrust europea nei confronti dell’Italia, destinando uno o più frequenze a quelle emittenti nazionali indipendenti, consentendo così il riequilibrio del mercato.

 

Ebbene, a distanza di pochi giorni la Commissione Europea ha strigliato l’Italia chiedendo chiarimenti su come il nostro paese intenda risolvere la questione del beauty contest ed ha, nella sostanza, sposato in pieno le argomentazioni prodotte dall’emittente caprese. Per l’occasione, infatti, Antoine Colombani, portavoce del commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia, ha dichiarato che “La Commissione ha sempre sostenuto l’idea che l’assegnazione di tali frequenze dovrebbe rappresentare un’opportunita’ per operatori piu’ piccoli e nuovi in modo che possano entrare in concorrenza e allargare la piattaforma del digitale terrestre, assicurando allo stesso tempo un uso efficiente del radio spettro“.

 

ReteCapri  precisa che non aveva presentato domanda di partecipazione alla suddetta gara in quanto gia’ in attesa dell’assegnazione del secondo multiplex nazionale. Costantino Federico – editore di ReteCapri – ha ricordato, infatti, che “in sede di attribuzione delle frequenze in digitale terrestre, la nostra emittente è rimasta discriminata ottenendo un solo multiplex nonostante fosse già operante con una seconda frequenza. Rete A, con pari requisiti, aveva ottenuto, invece, regolarmente due multiplex“.

 

Ora, anche alla luce del monito della Commissione UE, il Ministero ha la possibilità concreta di assegnare uno dei multiplex all’emittente caprese chiudendo un contenzioso ormai patologico.  Lo stesso potrà fare con altre tv nazionali indipendenti fuori dal duopolio Rai-Mediaset. L’assegnazione di un multiplex dei cinque disponibili a ReteCapri significherebbe non solo riconoscere quanto legittimamente dovuto all’emittente, ma anche riequilibrare il mercato  cosi come richiesto dalla Commissione Europea per chiudere il contenzioso con l’Italia.

 

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