FICE: Mario Lorini, ‘Rivedere la qualifica per i film di interesse culturale’

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Mario Lorini

C’è qualcosa da rivedere nei meccanismi di attribuzione del bollino di Interesse Culturale Nazionale (ICN) ai film, che non può scattare solo per automatismi“. Mario Lorini, presidente della Fice, federazione italiana cinema d’essai, in merito commenta così l’attuale sistema che attribuisce la qualifica ICN anche a titoli apertamente commerciali, come nel caso dei recenti Benvenuti al Nord e Immaturi: il viaggio,  facendoli diventare in questo modo film d’essai.

 

Il fatto è – spiega Lorini al Giornale dello Spettacolo – che si è innescato un meccanismo perverso per il quale, per molti film, i produttori presentano domanda per ottenere il bollino ICN semplicemente perché ciò favorisce l’accesso al tax credit. Non credo che i film ICN debbano essere titoli in vetta al box office, bensì capaci di distinguersi dal grosso della produzione. In questo modo, una maggiore identificazione e caratterizzazione della sala d’essai ne aumenterebbe la capacità di attrazione nei confronti degli spettatori più esigenti, che, come accadeva una volta, sapevano, pur senza conoscere nulla del singolo film, che, se una certa sala lo proponeva, la qualità era garantita“.

 

Nicola Borrelli, direttore generale  Cinema del MiBAC, spiega che “sono tre i parametri automatici che consentono di ottenere la qualifica di film ICN: la sufficienza rispetto al valore della sceneggiatura, alla composizione del cast artistico e tecnico, alla solidità e alla coerenza del progetto produttivo. Sfido chiunque a sostenere che Benvenuti al Nord e Immaturi: il viaggio non raggiungano questi parametri. Ciò premesso, è vero però che la proliferazione di titoli che ottengono la qualifica ICN è un problema reale, e come amministrazione, pur obbligati ad applicare le norme, abbiamo cercato di individuare dei correttivi“.

 

Tuttavia, conclude Borrelli “credo che criteri di selezione eccessivamente ristretti non sarebbero molto graditi agli esercenti. Il problema è cercare di trovare, su un terreno difficile e scivoloso qual è il cinema di qualità, un equilibrio fra esigenze diverse. L’amministrazione sta compiendo sforzi in questo senso“.