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Criteri equi nella distribuzione dei rimborsi alle emittenti locali: l’interrogazione di Vimercati

Italia


Qui di seguito l’interrogazione presentata dal senatore Luigi Vimercati all’Ottava Commissione (Lavori pubblici) per l’individuazione di criteri equi nella distribuzione dei fondi compensativi destinati alle emittenti locali

 

“Al Ministro dello Sviluppo Economico

 

Premesso che, 

nel passaggio del sistema televisivo italiano dalla tecnologia analogica alla tecnologia digitale il settore dell’emittenza televisiva locale ha dovuto affrontare ingenti spese di riconversione dei propri impianti di trasmissione;

 

i costi elevati dei nuovi impianti e la frammentazione dell’audience generata dall’esponenziale aumento dei canali hanno ridotto sensibilmente sia le risorse delle tv locali in termini di investimenti per l’acquisto di nuovi programmi sia, conseguentemente, l’appeal delle stesse emittenti verso gli inserzionisti pubblicitari;

 

la legge di stabilità 2011 ha messo all’asta le frequenze del dividendo digitale, la porzione di spettro che si è liberata nel passaggio del sistema televisivo dalla trasmissione analogica alla trasmissione digitale, includendo nella gara anche le risorse frequenziali già assegnate alle emittenti locali;

 

la stessa legge di stabilità prevedeva un indennizzo per le stesse emittenti pari a 240 milioni, equivalenti al 10% dei proventi dell’asta, stimati in 2,4 miliardi, e disponeva l’assegnazione del 50% delle eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima di 2,4 miliardi di euro al Ministero dello Sviluppo Economico, riservando alle tv locali “una quota del 10% delle predette maggiori entrate maggiori”;

 

nonostante i proventi dell’asta in questione abbiano superato i 3,9 miliardi di euro, circa 1,5 miliardi in più rispetto a quanto preventivamente stimato dal Ministero dell’Economia, l’articolo 33, commi 7- 9 della legge di stabilità 2012 ha eliminato tale riserva, non prevedendo l’assegnazione di alcuna risorsa aggiuntiva per le emittenti locali;

 

premesso inoltre che 

l’universo delle emittenti locali italiane è costituito da entità estremamente diverse tra loro per numero di dipendenti, bacini di utenza, aree servite, impianti di trasmissione, investimenti operati, qualità del palinsesto e audience presso la popolazione;

 

la previsione di un identico rimborso per emittenti con pochi dipendenti e poche migliaia di telespettatori ed emittenti con centinaia di dipendenti e centinaia di migliaia di telespettatori provocherebbe una distorsione evidente del mercato televisivo locale, penalizzando in particolare quelle che costituiscono una risorsa preziosa per l’informazione nei territori locali di competenza;

 

si chiede di sapere 

quali misure il Ministro intenda adottare per individuare criteri equi nella distribuzione delle risorse destinate alle emittenti locali tali da commisurare i rimborsi alle dimensioni delle imprese, al numero dei dipendenti, agli investimenti effettuati, ai bacini di utenza e alle audience raccolte presso le popolazioni locali.

 

 

VIMERCATI, VITA, SIRCANA, ADAMO”

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