L’etica nella cultura d’impresa e la sicurezza sul lavoro: Lectio Magistralis di Tiziano Treu

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L’intervento al corso di alta formazione di Inail Lazio, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e Fidelis International Institute

Italia


È stato Tiziano Treu, uno dei massimi esperti in Italia di diritto del lavoro, ex ministro del lavoro nei Governi Dini e Prodi e dei trasporti in quello D’Alema, a tenere una lunga lectio magistralis nel quinto appuntamento del corso di alta formazione in Etica e Sicurezza del Lavoro, organizzato a Roma dalla Direzione regionale INAL Lazio, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Fidelis International Institute.
La lezione è stata introdotta dal prof. Ricardo Sanchez Serrano, coordinatore del Corso, e dal prof. Michael Ryan, Legionario di Cristo e professore di Etica sociale. Come ha ricordato padre Ryan (guarda il suo intervento video), l’etica è una prospettiva personale, non è lo studio per capire cos’è il bene, ma è la pratica individuale per diventare persone buone. L’essere umano è in movimento continuo, ogni giorno cambia, in bene o in male. “Tocca ad ognuno di noi – ha sottolineato il legionario di Cristo – dare un indirizzo a questo cambiamento quotidiano, e combattere l’accidia, quel demonio che ci risucchia energie interiori, che ci rende pigri, che ci fa perdere la speranza nelle cose che facciamo“.
Dopo la lectio magistralis dell’onorevole Treu, è intervenuto il Direttore regionale di Inail Lazio, Antonio Napolitano, che ha invitato i suoi dipendenti, presenti al corso, ad aprire un interessante dibattito e uno scambio di opinioni con uno dei massimi esperti italiani (guarda la sessione questions&answers dell’incontro).
Tiziano Treu ha risposto alle domande in maniera puntuale, prima però ha sollevato una serie di riflessioni sul mondo del lavoro di oggi, nel corso del suo intervento (guarda l’intera lectio magistralis).
Esperto di diritto del lavoro e di relazioni industriali, Treu è stato professore di diritto del lavoro all’Università di Pavia dal 1971 al 1988 e poi presso l’Università Cattolica di Milano; fra il 1992 e il 1993 è stato assessore nella Giunta civica del comune di Milano. Nominato (1995) ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nel governo presieduto da Dini e riconfermato nell’incarico nel1996 in quello presieduto da Prodi, nel governo D’Alema (1998) ha assunto la carica di ministro dei Trasporti e della Navigazione. Eletto al Senato nel 2001, è stato riconfermato nel 2006 per le liste della Margherita e nuovamente nel 2008 per il Partito democratico.
Sempre più, nella nostra società, crescono le interdipendenze – ha sottolineato Treu -. Ecco perché c’è un bisogno forte di altruismo“. Oggi, ha continuato, si parla tanto di società del rischio, “siamo sempre più in difficoltà nel controllarli i rischi; io sono convinto che le buone regole servano, ma sono i comportamenti ad essere decisivi“. In particolare ha fatto riferimento e ha portato esempi riconducibili a quei settori dove i lavoratori sono maggiormente esposti al rischio: edilizia e agricoltura. Proseguendo nel suo ragionamento sulla sicurezza del lavoro, Treu ha evidenziato molto chiaramente le connessioni dirette tra i diritti del lavoro e la sicurezza delle persone: “il diritto del lavoro è nato sui temi della sicurezza, pensiamo al lavoro notturno, al lavoro minorile, agli orari di lavoro. da allora si è sviluppata una normativa che si è estesa a tutti gli aspetti che tutelano l’integrità della persona, sia essa fisica che morale. Pensiamo per esempio a quanto si è fatto sul tema del mobbing o quello dello stress da lavoro o della promozione della salute. L’impresa è infatti un luogo dove la persona deve potersi sviluppare“.
In una seconda parte della lectio magistralis, Treu si è occupato di sviscerare l’argomento del Testo Unico 81 del 2001. “In quindici anni in Parlamento mi sono occupato di rimettere in ordine la materia, con sforzi di semplificazione; rimane tuttavia una materia ancora pesante“. Le novità sulla sicurezza sono parecchie e non ancora del tutto “metabolizzate”. In particolare, Treu si è soffermato su tre elementi innovativi: la programmazione sulla sicurezza, che permette di intervenire in modo sistematico e non emergenziale; il principio procedimentale, secondo cui la sicurezza è parte di processi organizzativi e di comportamenti (a questo serve la valutazione del rischio e le connesse riunioni informative); la partecipazione.
Tra i punti critici, Treu ha indicato una prevenzione ancora debole in Italia, e in particolare ha fatto riferimento alle logiche di subappalto che rendono sempre più difficile prevenire i rischi. “In questo sistema produttivo – ha detto – si rischia di perdere la serietà dei controlli, pensiamo ai ribassi nelle gare che incidono sulla sicurezza del lavoro“.
Infine, ha concluso l’ex ministro, “abbiamo strumenti abbastanza evoluti, ma ancora da migliorare, ma mi auguro che queste norme restino. Il vero lavoro da fare è sui comportamenti. E ricordo come il lavoro precario di oggi incida fortemente sul tema della sicurezza. Di questo bisognerebbe tener maggior conto“.