Valore dell’etica nella cultura d’impresa, corso di alta formazione di Inail Lazio, Ateneo Pontificio e Fidelis International Institute

di Cinzia Guadagnuolo |

Italia


Se il lavoro viene inteso come fattore di prosperità e di crescita, come elemento alla base dello sviluppo sociale, il requisito della sicurezza con il quale esso si svolge segna il progresso di ogni società verso la piena consapevolezza della tutela della salute e del rispetto della vita umana.

Sono questi gli assunti alla base del corso di alta formazione in Etica e sicurezza del lavoro organizzato a Roma da Inail – Direzione regionale Lazio, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Fidelis International Institute. Antonio Napolitano, Direttore regionale INAIL Lazio, nell’introdurre il corso che si sta tenendo nella Capitale in via degli Aldobrandeschi e si concluderà a luglio 2011, ha parlato della volontà di imprimere una visione nuova della sicurezza concepita sulla persona; essa è, innanzitutto, una scelta etica che richiama comportamenti buoni e consapevoli. Pertanto, ogni lavoratore ha bisogno di condividere e di partecipare in modo convinto alle iniziative che in azienda lo riguardano direttamente. L’etica viene in soccorso della sicurezza quando rivendica l’azione buona, la prassi, l’applicazione e lo stile di vita aziendale. Il ruolo delle regole, e ancora prima dell’esempio, rappresentano l’applicazione pratica del rispetto della vita umana che debitamente salvaguardata, concorre attraverso il lavoro al benessere e alla crescita sociale.

Come ha ricordato Antonio Napolitano, “noi siamo un’istituzione laica e pubblica, e ci siamo resi conto che per parlare di etica della prevenzione dovevamo rivolgerci a qualcuno che l’etica la gestisce anche con le parole, oltre che con l’azione quotidiana“.
Padre Michael Ryan, professore di Etica sociale all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, ha aggiunto: “Non si è mai parlato tanto di etica, si fanno convegni e conferenze, ci sono molte pubblicazioni sull’etica d’impresa, ma c’è un fenomeno particolare che avviene nello stesso tempo, e cioè una tendenza a indebolire l’etica soprattutto davanti alle difficoltà oggettive del mondo economico. Si evita di entrare in questo mondo forte, l’etica non sembra adeguata al mondo della concorrenza. C’è un pericoloha continuato padre Ryan nel suo intervento – nel considerare l’etica nell’impresa come debole. Il mondo economico è un mondo duro e potente, perciò si deve interfacciare con un’etica molto matura. Secondo Benedetto XVI l’etica deve essere amica dell’uomo. L’augurio è trovare un’etica non debole, ma amica dell’uomo, non diminuita nella sua forza ispiratrice, attraverso il confronto con le altre realtà, per non svalutarne la forza e il valore“.

Padre Ramon Lucas Lucas, dei Legionari di Cristo e professore di Antropologia Filosofica e Bioetica dell’Università Gregoriana, ha affrontato il tema “I conflitti interni alla persona: le azioni da portare avanti“. Gli uomini sono “esseri limitati, esseri non perfetti, dunque esiste il limite. I noi c’è il conflitto perché c’è il peccato, c’è il male. Questa è la radice profonda, e davanti a certe situazioni della nostra vita una nostra razionalità non riesce a spiegare perché quella perversità, perché quel male, e quindi si deve risalire a qualcosa che va al di là di noi, che ci supera”. Il conflitto è sicuramente una delle forme dei rapporti interpersonali e una delle più tematizzate della storia”.

Io credo – ha continuato Padre Lucas – che lavoratori e impresa si rendono conto che la normativa è una normativa che pretende di promuover e un valore. Noi abbiamo forse una concezione delle leggi legalista e abbiamo perso i valori che le leggi intendono promuovere. Nella misura in cui si coglie il valore che c’è dietro la legge, allora si rispetterà la legge. Se mi fermo davanti a un semaforo rosso, non è per rispettare meramente la legge, ma perché rispetto la vita umana. Se dunque la legge non viene colta nel suo valore, allora si creerà conflitto. Quando non si prende consapevolezza del nostro valore e del rispetto che dobbiamo a noi stessi e agli altri, evidentemente la conseguenza è chiara. Bisogna cominciare da se stessi, avere consapevolezza dell’agire. Smilmente nell’osservazione delle leggi“.

Padre Padre Gabriel Gonzales, coordinatore Istituto Legionari di Cristo a Roma, ha spiegato: “Tutti vogliamo prevenire gli incidenti e gli sbagli, ma se un medico sbaglia quando fa un intervento, invece di preoccuparsi per il paziente, l’eccessiva legislazione sembra che porti al risultato in cui il sistema non difende il paziente ma difenda dal paziente. E così via il datore di lavoro si deve difendere dall’operaio e l’incidente diventa un pericolo per l’azienda. E ciò – ha continuato padre Gonzales – rischia di offuscare i rapporti umani di fiducia. Perché si arriva a questo? Perché si dimentica il tema dell’etica della prevenzione. Parlando di etica non parliamo di leggi, ma di uomo e del suo bene. Le leggi devono essere a servizio dell’uomo e non strumenti da cui difendersi. Dove c’è l’etica l’ambiente di lavoro è più umano“.

Il corso è articolato in sette lezioni, con alcune lectio magistralis. Il calendario dei seminari è intenso e molto ampio sotto il profilo degli approfondimenti. Si comincia con “etica e sicurezza sul lavoro”, per poi passare a “i conflitti interni alla persona: le azioni da portare avanti“, e ancora “etica e regole: etica e persone, la formazione“; “l’etica per la sicurezza presuppone la cultura“, “Ragioni trascendenti dell’incidente di lavoro“, “L’etica è comunicare: come si comunica l’etica nell’impresa, quali motivazioni e messaggi trasmettere“; “Parte organizzativa: il clima nell’impresa e la solidarietà”; “Leadership e stakeholder per la sicurezza“; infine la lezione “Etica, economia e lavoro: la riconciliazione“.

Per maggiori informazioni si possono contattare il prof. Ricardo Sanchez Serrano (riccardo.sanchez.serrano@fidelisinstitute.org) oppure la coordinatrice del corso Violaine Ricard (violaine.ricard@fidelisinstitute.org).