Unesco: il 23 aprile 2011 è la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

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Il 23 aprile 2011, come ogni anno, l’Unesco celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. Nel lontano 1995 l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura ha proclamato in questo giorno la “Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’Autore“, sottolineando come il libro sia sempre stato un potente strumento di diffusione e conservazione della cultura. Esso è infatti importante per lo sviluppo di una coscienza collettiva delle tradizioni culturali di tutto il mondo, e può dar vita, con la sua influenza, a comportamenti basati sulla comprensione, la tolleranza e il dialogo.

La data prescelta rappresenta un omaggio a tre fra i più grandi autori di tutti i tempi, la cui vita si spense proprio in quel giorno del 1616: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e l’Inca Garcilaso de la Vega.
La Giornata del 23 aprile non è solo un momento di omaggio al libro, ma intende essere uno strumento di promozione su base planetaria della lettura, dell’attività editoriale e di una corretta protezione delle opere intellettuali.

Nella celebrazione della giornata si vogliono evidenziare le valenze del libro insieme strumento di conoscenza, prodotto intellettuale e oggetto di un’attività economica. Si tratta di tre aspetti su cui da tempo si è concentrata l’azione dell’Organizzazione con lo sforzo di elaborare sia un quadro internazionale di riferimento, sia modelli di politiche nazionali del libro.

Come si legge in una nota Siae, la Commissione italiana dell’Unesco promuove, sul territorio nazionale alcune iniziative: un convegno ad Udine su libro cartaceo e libro elettronico, una mostra di testi carducciani nel Parco Letterario Carducci a Castagneto Carducci, una lettura teatrale di testi verghiani nel Parco Letterario Giovanni Verga a Vizzini e letture pubbliche nei parchi letterari dedicati a Grazia Deledda e Gabriele D’Annunzio.
Nel suo messaggio per la Giornata del libro, il direttore generale dell’Unesco Irina Bokova ha dichiarato: “I libri sono sia oggetti che concetti… sono la più potente forma di dialogo tra individui, all’interno delle comunità, tra generazioni e con le altre società. Questi mezzi straordinari di dialogo devono essere protetti“.

L’attenzione dell’Unesco si è soffermata sul libro anche sotto l’ottica dei luoghi/istituti deputati alla sua conservazione, che devono proporsi come momenti di formazione permanente. Tra le numerose azioni in questo senso ricordiamo il Manifesto della biblioteca pubblica del 1994 e il Manifesto delle biblioteche scolastiche del 1999.

L’Organizzazione si propone come obiettivo un libro accessibile a tutti ovunque. E per comprendere quanto ancora manchi al raggiungimento di questa meta basti ricordare le recenti vicende del popolo afgano. Del resto se l’accessibilità potenziale del libro per tutti sembrerebbe nella parte più evoluta del mondo una conquista consolidata, un’attenzione più marcata ai dati sulla diffusione e sulla lettura dimostra che nel nostro paese la gente non legge o legge poco. Occorre poi ricordare che uno dei grandi drammi del pianeta è quello degli oltre ottocento milioni di analfabeti e che, conseguentemente, forse il più importante obiettivo proposto dall’Unesco è quello dell’alfabetizzazione e della scuola di base per tutti entro il 2015.

In tale ottica, l’Unesco sostiene lo sviluppo di programmi regionali, di pubblicazioni, attribuisce premi letterari, crea strumenti bibliografici e di traduzione, banche dati relative al libro, fornisce il suo appoggio ai progetti di promozione o a campagne di “lettura per tutti” in tutti i paesi del mondo. Basti pensare a livello internazionale alla Biblioteca di Alessandria inaugurata nel 2002, a livello micro alle biblioteche circolanti su cammello del nord del Kenia.

La Commissione Nazionale italiana ha promosso attività ed eventi rivolgendosi anche alle Istituzioni e alla società civile, raccogliendo l’adesione entusiasta di autori, editori, librai, enti, università, organizzazioni, associazioni, scuole, che hanno dimostrato una vivace sensibilità alle sollecitazioni provenienti dall’Unesco, ma anche e soprattutto l’interesse ad essere attori partecipi e coscienti di quelle politiche del libro che debbono favorirne la diffusione e che contemporaneamente debbono essere il motore di un importante comparto produttivo.

Alla base ciò la convinzione che il libro sia uno strumento forte al servizio della tolleranza, della conoscenza reciproca, del multiculturalismo, della cultura della pace.