Controlli pirateria software in Calabria: Microsoft, ‘La strada è ancora lunga ma la direzione è quella giusta’

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Molte persone ogni giorno cadono inconsapevolmente nella trappola della contraffazione e della pirateria informatica, esponendo il proprio computer ad attacchi informatici e sostenendo così un cospicuo giro d’affari illegali, che in Italia sta raggiungendo valori molto alti.

È un problema che colpisce sempre più il consumatore finale, spesso inconsapevole” afferma Matteo Mille – Responsabile della Divisione Genuine Software di Microsoft Italia. “Il mercato del software è, infatti, sempre più orientato verso prodotti aggiornabili via web, azione non consentita a chi detiene un software pirata, lasciando il sistema non adeguatamente protetto e privo di alcune importanti funzionalità. È molto importante incrementare la cultura dell’originale, indicando i reali vantaggi che il consumatore può ottenere e gli enormi rischi a cui va incontro utilizzando software illegale, danni che si ripercuotono poi sull’economia del nostro Paese“.

La regione Calabria ha molto a cuore il problema della pirateria e nello specifico di quella informatica“, afferma Fausto Orsomarso – Consigliere regionale con delega ai trasporti della Regione Calabria. “L’innovazione della nostra regione passa anche attraverso la tutela della proprietà intellettuale, che oltre a un impatto economico espone le aziende e gli individui a pericolosi rischi, quali perdita di dati, instabilità dei sistemi, furto di identità. Siamo, pertanto, in sintonia con l’attività che Microsoft Italia ha deciso di intraprendere anche nella nostra Regione al fine di sensibilizzare la popolazione al rispetto delle regole del diritto d’autore. Combattere la pirateria significa stimolare la crescita locale e inferire un duro colpo alla criminalità organizzata. È molto importante, quindi, spiegare e illustrare i rischi e i pericoli che comportamenti scorretti possano avere sia sull’individuo che sul tessuto economico“.

Da anni Microsoft è impegnata in attività di lotta alla pirateria del software e nel tempo ha intrapreso numerose campagne di sensibilizzazione rivolte non solo ai rivenditori ma anche ai consumatori e alle aziende, salvaguardando e tutelando chi agisce nella legalità. Attraverso una strategia integrata, infatti, e grazie al supporto dei suoi partner, Microsoft ha messo in atto un impegno concreto nel trasferire la consapevolezza dei benefici che il software originale comporta. Dal 2006 è in corso la campagna Mistery Shopper, che prevede incaricati di Microsoft che si recano presso i rivenditori per richiedere offerte e acquistare software, verificando così la conformità alle norme di legge ed alle norme contrattuali all’atto di vendita. In caso di irregolarità il Mistery Shopper ha soprattutto il ruolo di indicare al rivenditore quali attività compiere per mettersi in regola, fornendogli tutto il supporto necessario.

Dalla prima rilevazione effettuata in Calabria oltre cinque anni fa ad oggi sono stati visitati 400 punti vendita e per 136 volte il Mistery Shopper ha rilevato qualche irregolarità nella vendita dei prodotti Microsoft, portando il tasso di pirateria regionale medio dal 2005 ad oggi al 34%.
Su base provinciale i risultati evidenziano come Crotone* sia il capoluogo di provincia più colpito dal fenomeno con più di 1 offerta su 2 di software Microsoft non originale. Al secondo posto Catanzaro con quasi il 50% di software non genuino, seguita da Cosenza con il 39%, e da Vibo Valentia con il 30%. La provincia più virtuosa è risultata Reggio Calabria, dove, “solamente” il 29% delle visite ha effettuato un’offerta di software Microosft non originale.

Nel confronto con le regioni limitrofe, la Calabria si posiziona in linea con la Sicilia e la Campania, entrambe con il 34% di pirateria informatica. Molto meglio della Basilicata che risulta essere la regione peggiore del sud Italia con il 48% (in questa regione ci si riferisce solamente ai dati del 2006). La regione più virtuosa della zona è la Puglia con “solamente” il 24% di offerta software Microsoft non originale.

La campagna di Microsoft contro la pirateria informatica sfrutta anche le sinergie dell’iniziativa GSI (Genuine Software Initiative) che racchiude i programmi volti a consentire ai clienti Microsoft di verificare se il sistema operativo Windows acquistato sia regolare o frutto di contraffazione. La sensibilizzazione nei confronti di questo problema rappresenta la chiave di volta principale per la riduzione della pirateria e la protezione dei clienti.

Il fenomeno della pirateria sul software per PC in Italia registra un incremento dell’1% nel 2009, rispetto ai dati relativi al 2008 (ossia dal 48 al 49%). Lo studio “The Economic Benefits of Reducing Software Piracy” di IDC, rilasciato lo scorso settembre, rileva che nel nostro paese una riduzione del tasso di pirateria informatica in quattro anni di dieci punti percentuali genererebbe, nel settore ICT, più di 7.500 posti di lavoro, 3.637 milioni di euro in termini di nuovi volumi d’affari e oltre 1.245 milioni di euro di ulteriori entrate fiscali entro il 2013. Inoltre, la ricerca stabilisce che questi vantaggi risultano maggiori laddove il tasso di pirateria software venga ridotto in tempi più rapidi: se, ad esempio, l’Italia fosse in grado di ridurre la pirateria del 10% nell’arco di soli 2 anni invece di 4, ciò rappresenterebbe un impulso sia per il sistema economico complessivo che per l’Erario pari al 37%.