Ingv: Ischia, l’Epomeo si sta abbassando

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Dai dati deformativi rilevati (vedere i grafici in allegato), nella parte centrale dell’isola, è stato riscontrato un processo di subsidenza, ovvero un abbassamento del suolo.

Invece non sono evidenti aree in sollevamento, un fenomeno che, se attivo sull’isola, potrebbe indicare una pressurizzazione del sistema vulcanico superficiale. Questo andamento è evidente nei dati delle livellazioni di precisione, dove il fenomeno è accentuato sui percorsi prossimi al rilievo dell’Epomeo nei settori sud e nord dell’isola. Anche le misure GPS confermano tale andamento nei punti centro-occidentali dell’isola, tra cui quello collocato sulla cima dell’Epomeo (EPOM), sulla struttura tufacea compatta del monte, lontano dalle numerose zone franose dell’isola, che mostra una velocità media di abbassamento di circa 8.4 mm/anno.

Il monitoraggio dei vulcani attivi della Campania (Vesuvio , Campi Flegrei ed Ischia), condotto dall’INGV tramite la Sezione di Napoli “Osservatorio Vesuviano” (INGV-OV), è basato su un sistema di rilevamento multiparametrico, realizzato con una rete permanente di sensori sismici, delle deformazioni del suolo, gravimetrici, termici e geochimici, in grado di trasmettere in modo automatico i dati al centro di Monitoraggio INGV-OV. Questi sistemi sono affiancati da campagne di misura periodiche che, oltre a completare ed infittire i dati delle reti automatiche, consentono rilievi mirati di fenomeni che necessitano particolari controlli, come nel caso del bradisismo flegreo e delle aree con emissioni fumaroliche ed idrotermali.

L’isola di Ischia, che costituisce un complesso vulcanico attivo e la cui ultima eruzione, a carattere non esplosivo, è avvenuta in epoca storica (1302), è controllata in modo automatico e continuo da un rete di stazioni sismiche e da tre stazioni GPS per il rilievo delle deformazioni del suolo. Periodicamente sono analizzati in laboratorio campioni dei gas emessi dalle aree fumaroliche e, con frequenza mensile, sono rilevati i dati termici tramite telecamera IR in 8 aree dell’isola caratterizzate da temperature più elevate.

Con frequenza biennale sono effettuate misure gravimetriche su una fitta rete di 25 punti di misura, per evidenziare eventuali variazioni nella densità del materiale sottostante l’isola, imputabili alla dinamica del vulcano. Con periodicità maggiore, per un monitoraggio globale e di dettaglio della deformazioni del suolo, l’INGV effettua campagne di livellazione di precisione su una linea inizialmente istituita ad Ischia dall’Istituto Geografico Militare nel 1913, oggi inserita in un percorso notevolmente ampliato e ristrutturato dall’Osservatorio Vesuviano a partire dal 1987.

Attualmente la linea di livellazione dell’isola è lunga oltre 100 km, con 257 capisaldi raggruppati in 9 circuiti concatenati. Sempre per monitoraggio globale delle deformazioni del suolo, oltre alle misure realizzate dalle stazioni permanenti GPS automatiche, dal 1997 l’INGV-OV effettua anche il controllo periodico di una serie di capisaldi di misura GPS, attualmente 26 punti distribuiti sull’isola, con campagne di rilevamento successivamente ripetute negli anni 1998, 1999, 2001, 2003 e 2010.