INGV: via al primo meeting del progetto Terrafirma finanziato dall’ESA

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Il 16 e 17 marzo 2010 l’ INGV ospiterà il primo progress meeting della terza fase del progetto europeo Terrafirma. L’obiettivo del progetto Terrafirma è quello di creare un servizio a livello europeo per la disseminazione di informazioni riguardo l’identificazione e la quantificazione dei movimenti superficiali della Terra, avente come obiettivo la mitigazione della pericolosità e del rischio per le popolazioni, gli edifici e le infrastrutture. In questa terza fase, il progetto sarà incentrato su tre tematiche specifiche: Idrogeologia, Tettonica attiva e Inondazioni. Il progetto Terrafirma fornisce supporto alle varie protezioni civili, all’ organizzazione e alla gestione delle emergenze, alle autorità costiere, come anche agli enti coinvolti nella gestione delle reti stradali e ferroviarie, combinando l’informazione estratta dalla tecnologia satellitare radar ed analisi fatte da esperti per la mitigazione del rischio geologico.

Terrafirma sfrutta le tecnologie spaziali per fornire mappe di spostamento del terreno estremamente accurate, per l’identificazione e la mitigazione della pericolosità geologica. Questa terza fase del progetto sarà sviluppata sull’esparienza maturata dagli utenti negli ultimi cinque anni.”
(Philippe Bally, European Space Agency)

• A causa dei cambiamenti climatici, la frequenza dei disastri naturali vedrà un aumento nei prossimi anni, creando un forte bisogno della conoscenza dei pericoli naturali e prepararsi a questa nuova realtà.
• Questo servizio europeo fornisce informazioni collegate ai movimenti del terreno. Questo servizio Europeo per la distribuzione di informazioni sul rischio correlate ai movimenti del suolo fornisce agli utenti informazioni aggiornate sui rischi naturali.
• Terrafirma è supportato dall’iniziativa GMES dell’ agenzia spaziale europea (ESA), coinvolgendo più di 20 esperti nel campo dell’osservazione della terra, sorveglianza geologica e specialisti in terremoti, inondazioni, frane ed idrogeologia.
• Il progetto avrà una durata di tre anni per un costo complessivo di 3,2 M .
• Il primo progress meeting si terrà il 16 e 17 marzo 2010 all’INGV – Sede di Roma.
• Il progetto coinvolge altri partner italiani quali: Tele-Rilevemento Europa (TRE) e l’Università degli Studi di Firenze (UNIFI).

La missione principale dell’INGV è il monitoraggio dei fenomeni geofisici nelle due componenti fluida e solida del nostro pianeta. All’INGV è affidata la sorveglianza della sismicità dell’intero territorio nazionale e dell’attività dei vulcani italiani attraverso reti di strumentazione tecnologicamente avanzate, distribuite sul territorio nazionale o concentrate intorno ai vulcani attivi. L’INGV opera in stretto contatto con il Ministero dell’Università e della Ricerca (MiUR) e ha legami privilegiati con il Dipartimento della Protezione Civile e con le altre autorità preposte alla gestione delle emergenze, sia a scala nazionale che a scala locale.
La TRE è specializzata in servizi di elaborazione dati satellitari SAR (Synthetic Aperture Radar).
Il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze contribuisce al progetto con interpretazioni fatte da esperti nel campo dell’idrogeologia e delle frane.