Fieg: aprire ora il cantiere della riforma dell’editoria

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L’approvazione, da parte della Commissione cultura della Camera con il concorso unanime delle forze politiche di maggioranza e opposizione, del parere sul regolamento di semplificazione e riordino della disciplina di erogazione dei contributi all’editoria, merita forte apprezzamento nel merito e nel metodo.

La Fieg sottolinea in particolare le condizioni poste dalla Commissione al parere favorevole. Esse recependo le osservazioni formulate dagli operatori del settore, ripristinano, non solo a titolo provvisorio, la certezza dell’entità del contributo, essenziale per poter avere accesso al credito e rivedono talune penalizzanti disposizioni inserite nella legge di conversione del decreto “mille proroghe”, ristabilendo il sostegno ai quotidiani italiani editi e teletrasmessi all’estero e alle radio e televisioni per la sottoscrizione, tra l’altro, di abbonamenti alle agenzie di stampa.

È ora auspicabile che il Governo traduca le condizioni in disposizioni, integrando e concludendo il pregevole lavoro svolto dallo stesso Governo, per il tramite del sottosegretario Bonaiuti e del Dipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio, con la predisposizione del regolamento che – come è già stato sottolineato in passato dalla Fieg – contiene norme che vanno nella giusta direzione di semplificazione e trasparenza delle procedure di accesso ai contributi e dei criteri di calcolo dei contributi stessi.

É parimenti auspicabile che, conclusa la non facile opera di razionalizzazione del sistema di contributi all’editoria, il Governo, il Parlamento, le forze politiche e gli operatori del settore aprano il cantiere per approntare, discutere ed approvare, in tempi necessariamente brevi e con metodo ampiamente condiviso, un provvedimento organico di riforma dell’editoria.

L’editoria giornalistica è in presenza di un accumulo di difficoltà: aumentato squilibrio pubblicitario tra i diversi mezzi, inadeguate forme di tutela del diritto d’autore nei processi di convergenza, mancata valorizzazione dei contenuti di qualità nel web, inefficienze nella rete distributiva delle edicole e degli abbonamenti, assenza di concrete iniziative di promozione della lettura, inesistenza di forme di sostegno all’innovazione e alla multimedialità. Si impone un coerente e non più rinviabile disegno strategico d’intervento che dia ossigeno e slancio alle imprese.