Andrea Pasquali, presidente Aemcom: ‘La rete di Cremona è un valore aperto a tutti’

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Israele


è tenuto oggi a Roma, un Open Workshop dal titolo “Esperienze di rete di accesso ottica in Italia” organizzato dal Comitato NGN nel quale Aemcom ha presentato il proprio modello di business e di servizio. L’azienda cremonese ha raccolto l’attenzione ed il plauso della platea di esperti ed operatori delle telecomunicazioni.

L’occasione ha portato ad un’ulteriore sviluppo nella relazione tra Aemcom e Comitato NGN: Cremona mette ora a disposizione degli operatori di TLC del Paese la propria esperienza e le proprie reti.
Grazie allo sviluppo di infrastrutture di telecomunicazione a banda ultra larga, la città di Cremona ha già implementato e reso operativa la Next Generation Network – rete con grande capacità di trasmissione di dati -con architettura Fiber To The Home (FTTH) cioè arrivando sino alla presa di connessione posta nelle case degli utenti.

Andrea Pasquali descrive i tratti del modello locale: «A Cremona è stato implementato anche nel settore delle TLC un modello che prevede la netta separazione tra infrastrutture abilitanti e servizi commerciali, in accordo con l’assetto già in uso per gli altri servizi di pubblica utilità: le infrastrutture di telecomunicazioni abilitanti, cioè fibra ottica e tralicci a supporto della copertura wireless, sono un asset del territorio, sottratto a logiche di mercato perché di proprietà della società patrimoniale mentre la fornitura dei servizi commerciali può essere operata da una molteplicità di soggetti, tra cui la stessa Aemcom, anche in competizione tra loro».

Franco Albertoni, presidente di Aem Cremona Spa, commenta: «In questa linea, che mira principalmente alla tutela ed allo sviluppo del mercato dei servizi locali, AEM è disponibile a discutere le modalità di condivisione della fibra ottica ancora non interamente utilizzata con gli operatori TLC interessati all’offerta di servizi a banda ultra larga. Inoltre AEM è disponibile a valutare le opportunità di ulteriore sviluppo della rete FTTH a Cremona. Vogliamo indirizzare gli investimenti pubblici e privati sul territorio verso uno sviluppo complementare di infrastrutture, vanno decisamente evitate le duplicazioni nelle aree già coperte dalla banda ultra-larga. Questa seconda scelta, che si sta dibattendo a livello nazionale, sarebbe uno spreco industriale e finanziario che il sistema Paese non può permettersi ed un’inutile ferita alle strade della città».

La situazione di Cremona
Pasquali descrive così i traguardi già raggiunti: «Grazie al lavoro ed alla visione lungimirante degli ultimi anni, oggi Cremona è dotata di circa 200 km di rete in città e 35 km nell’hinterland per un totale 10.500 km di fibra posata. Sono stati sino ad oggi connessi circa 3.200 edifici cioè circa il 50% del totale. Attraverso questi punti di accesso, sono ora attivi 5.000 allacci d’utente (privato o business). Oggi vediamo le differenze: non tutte le città italiane hanno avuto un operatore locale così attivo e lungimirante».

La nascita della rete cremonese è sintetizzata da Gerardo Paloschi, direttore generale di Aemcom: «Lo sviluppo della rete è avvenuto senza alcun finanziamento pubblico, attivando tutte le possibili sinergie nell’ambito della gestione del sottosuolo per altri servizi di pubblica utilità: è stata realizzata principalmente riutilizzando tubazioni di scorta esistenti. In prevalenza sono stati sfruttati con efficienza i tubi posati per il teleriscaldamento, che copre circa il 50% del territorio comunale. In questo modo l’accesso agli edifici è stato notevolmente semplificato. Il collegamento “verticale” all’utente viene realizzato su richiesta. Questo valore può e deve ancora essere sfruttato appieno ed i costi di collegamento con i nuovi utenti sono ora marginali: un’ulteriore possibilità di crescita commerciale per Aemcom e di servizio per cittadini ed imprese della città».

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