Italia

Ricercatori e docenti italiani hanno un nuovo strumento per comunicare a distanza in modo economico ed affidabile senza doversi muovere dal proprio ufficio: si tratta di Vconf, il servizio gratuito di multivideoconferenza messo a disposizione ai propri utenti da GARR, la rete dell’università e della ricerca italiana. Vconf ha caratteristiche di usabilità pressoché pari a quelle di una semplice telefonata ed in più la possibilità di collegare fino a 40 sedi in contemporanea.
“Ancora una volta la ricerca italiana dimostra di saper interpretare i tempi in cui viviamo“- afferma Enzo Valente, direttore del GARR – “Vconf fornisce infatti delle risposte adeguate a delle problematiche fortemente attuali. Stiamo infatti vivendo in un contesto caratterizzato dalla ristrettezza dei fondi a disposizione per la ricerca e dalla crescente onerosità dei viaggi in aereo anche dal punto di vista dell’impatto ambientale. Tutto ciò contrasta con l’importanza strategica che la condivisione del sapere e la collaborazione internazionale vanno sempre più assumendo per la competitività della ricerca. La possibilità di scambiarsi esperienze, anche a distanza, diventa dunque indispensabile in una condizione come quella attuale“.
 La videoconferenza sarà dunque un valido aiuto per la nostra comunità  scientifica ed accademica e sarà in grado di semplificare l’organizzazione e la  partecipazione ad iniziative internazionali, favorendo una maggiore  collaborazione grazie all’ottimizzazione delle risorse e dei tempi. In maniera  semplice ed economica – il servizio è gratuito – ricercatori e docenti potranno  usufruire di uno strumento avanzato per le proprie esigenze di comunicazione. 
 Attraverso l’interfaccia web del portale  Vconf gli utenti  possono programmare la loro videoconferenza e creare una “stanza virtuale” che  ospiterà la riunione e alla quale i partecipanti potranno accedere dal loro  apparato di videoconferenza, o anche da un semplice PC, utilizzando le proprie  credenziali. 
 Come in un vero centro congressi, è possibile tenere più meeting  contemporaneamente, ma con una flessibilità molto più ampia. Il servizio  permette infatti di gestire fino a 40 sedi nello stesso tempo, divise secondo le  esigenze: ad esempio si potrebbero avere 10 multivideoconferenze ciascuna con 4  sedi collegate, 4 con 10 sedi collegate, o una sola che ospiti 40 sedi. 
 Vconf è stato sviluppato a partire dai risultati di un’estesa collaborazione tra  alcune delle principali reti della ricerca in Europa, ed ha visto GARR  protagonista di un importante contributo che ha permesso di ampliare  notevolmente la capacità del servizio.
 L’utilizzo della multivideoconferenza, oltre a facilitare le cooperazioni e le  attività di studio e ricerca in ambito accademico e scientifico, probabilmente  potrà anche contribuire alla salvaguardia del pianeta. Solo pochi mesi fa,  infatti, il Premio Nobel Rajendra Pachauri, presidente dell’Intergovernmental  Panel on Climate Change (IPCC), forum intergovernativo delle Nazioni Unite  che si occupa dei problemi collegati al riscaldamento globale, aveva invitato le  aziende di tutto il mondo a ridurre i viaggi di lavoro dei propri dipendenti, e  sostituirli con riunioni in videoconferenza.
Grazie ai progressi tecnologici compiuti dalle comunicazioni è ora possibile ridurre le emissioni di gas serra prodotte dall’aviazione commerciale una delle principali cause del riscaldamento globale del pianeta. Gli studiosi calcolano infatti che le emissioni prodotte da un solo aeroplano civile equivalgono a quelle di circa 500 auto non catalizzate. Vista la dimensione sempre più globale della ricerca, e l’importanza crescente di partecipare a progetti europei ed internazionali, i nostri ricercatori si trovano sempre più spesso ad affrontare trasferte, costose sia per i loro istituti che per il pianeta. L’utilizzo di un servizio efficiente come Vconf può rappresentare dunque una valida alternativa che si arricchisce anche di un valore significativo dal punto di vista ambientale.


