Aziende europee. Sì alla globalizzazione, ma si teme la competitività

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Secondo i risultati dell’ultima edizione dell’UPS Europe Business Monitor, la maggioranza dei dirigenti in Europa esprime un’opinione positiva sugli effetti della globalizzazione. Più di sei manager su dieci ritengono, infatti, che la propria azienda tragga beneficio dall’intensificarsi degli scambi commerciali tra i vari Paesi del mondo.

 

Tuttavia, dalla ricerca emerge anche che la principale sfida per le aziende in Europa è la competizione globale che viene citata da quasi la metà degli intervistati (48%) e rappresenta la principale fonte di grattacapi per i manager in Francia e in Spagna (54%). In controtendenza l’Italia, dove per il 50% dei dirigenti è la pressione fiscale a trovarsi in cima alla lista degli ostacoli alla crescita (contro il 18% del dato aggregato europeo). I manager in Belgio e nei Paesi Bassi sono invece i più preoccupati dal costo del lavoro (rispettivamente 64% e 52%), mentre gli alti costi del carburante e dell’energia sono percepiti come il principale ostacolo alla crescita della propria azienda da parte dei manager in Germania (48%) e nel Regno Unito (46%).

Probabilmente uno dei risultati più sorprendenti della ricerca è che – con solo il 4% dei voti – i dirigenti in Europa relegano il Nord America quasi alla fine della classifica delle regioni che offrono le opportunità di business migliori per le aziende del proprio Paese. Il Nord America riesce a superare solo l’Africa (2%). A essere incoronata El Dorado delle aziende europee è, invece, l’Asia che riceve i favori del 49% dei manager intervistati raggiungendo punte del 62% in Francia e del 55% in Italia. Bene anche l’Europa che si posiziona al secondo posto con un quinto dei voti totali (21%), Sud e Centro America sono terze (con un 9% a cui ha contribuito soprattutto il forte supporto da parte della Spagna) e quarto il Medio Oriente (8%).

Anche se la Polonia rimane ancora il Paese più attraente per i business leader in Europa in quanto economia con le migliori opportunità di crescita (39% del totale), sta perdendo terreno insieme a Repubblica Ceca e Ungheria. Rispetto allo scorso anno, invece, la Germania sale di 8 punti percentuali e si pone al secondo posto con il 33% dei voti, accorciando così le distanze dalla Polonia. Questo, nonostante i manager della Germania siano i meno ottimisti riguardo alle proprie prospettive di crescita (18%). A dare fiducia alla Germania sono soprattutto i manager in Francia (46%) e in Italia (44%).