I bilanci in rosso della RAI. Evasione dei contribuenti o inadempienza?

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Nell’audizione della scorsa settimana in commissione Vigilanza Rai della Camera, il direttore generale Claudio Cappon ha fatto il punto sui bilanci della Rai. Nel 2007, secondo il budget di gennaio, era prevista una perdita di 35 milioni per la capogruppo Rai spa e di 47 per l’intero gruppo Rai, ma in realtà le perdite registrate saranno invece, rispettivamente, di 18 e 30 milioni. Il miglioramento ci sarebbe stato grazie ad un buon recupero della morosità del canone con la riscossione coattiva attraverso cartelle esattoriali; ma questo vale solo per chi e’ stato iscritto a ruolo, avendo già pagato il canone/tassa una volta; resta invece senza soluzione l’evasione totale, calcolata in circa il 25% delle famiglie. Miglioramento avuto grazie anche all’aumento degli introiti pubblicitari, 1,5-2% in più.
La colpa del buco della Rai, quindi, sarebbe degli evasori, ma non bisogna dimenticare che ad artisti come Adriano Celentano, tornato in video in questi giorni, viene dato un compenso di circa700 mila euro.

In una delle indagini dell’ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) sul disastrato assetto, e l’altrettanta disastrata conduzione della radiotelevisione di Stato, è stata rilevata una forte contraddizione (ai limiti del codice penale) nella politica della Rai per la riscossione del canone/tassa: non viene chiesto sistematicamente, applicando le norme, ai soggetti detentori di una partita Iva. Eppure la legge non fa distinzione nel dovere di questi soggetti al versamento fiscale così com’è per le famiglie. La Rai chiede soldi a queste ultime per il mero possesso di un computer o di un telefonino, ma non fa altrettanto con le aziende. Secondo i dati Istat, risultano 4.371.087 imprese; il 91,7% delle quali ha Internet e, di conseguenza, almeno un computer. I canoni dovuti sarebbero quindi 4.008.286. Ma dai dati pubblicati sul sito ad hoc della RAI risulta che i canoni speciali riscossi al 31 dicembre 2006 erano 171.554. Ammesso e non concesso che il numero di abbonati speciali riportato dalla Rai sia costituito da sole imprese, l’evasione di questo canone da parte delle imprese sarebbe apprezzabile intorno al 95,8%: applicando il canone speciale base (185,29 Euro), l’evasione sarebbe di 742.695.000 Euro. Ma ci i sono altri due milioni di lavoratori indipendenti, e il canone speciale (da 185,29 a 6.199,50 euro l’anno) va pagato per ciascuna sede o ufficio… non ci sembra di esagerare nel valutare l’evasione come minimo sul miliardo di euro l’anno.

L’ADUC ha interrogato in merito l’on. Donatella Poretti, ma non ha ancora avuto risposta ed ha presentato un esposto/denuncia alle 22 sedi della Corte dei Conti, oltre ad aver aperto un contenzioso diretto tra la sua sede nazionale a Firenze e la sede Rai della Toscana.