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Clusit: misure minime di sicurezza dei dati anche nelle piccole e medie imprese

Italia


È rientrato il clamore delle scorse settimane sugli emendamenti che stavano per essere votati in Senato, che avrebbero allargato a tutte le imprese l’esonero dall’osservanza delle misure minime di sicurezza per il trattamento dei dati previsti negli art. 33-35 della legge 196/03.

Il Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, si augura che nella discussione della commissione in Senato venga cancellata anche l’esclusione delle aziende sotto ai 15 dipendenti. Gigi Tagliapietra, Presidente del Clusit, ha dichiarato: “Già a giugno ci siamo espressi in modo critico contro l’esenzione delle Piccole e Medie Imprese dal rispetto di norme di sicurezza. In questi giorni abbiamo corso il rischio di una neutralizzazione della legge sulla protezione dei dati. Per fortuna grazie alla mobilitazione che è seguita tutto è rientrato. Ma vogliamo ribadire un concetto importante: se non si favorisce una cultura della sicurezza informatica l’Italia sarà esposta a gravissimi rischi di attacco da parte delle nuove forme di criminalità in rete. Se si vogliono aiutare le aziende ad adempiere a tutte le richieste di legge si possono mettere in campo numerose iniziative. Per esempio, si potrebbero creare consorzi di aziende ed esperti del settore che operativamente supportino le aziende. Potrebbero anche essere varate misure di sostegno economico delle spese sostenute dalle PMI per assolvere ai suddetti adempimenti“.

Si è parlato di snellimento burocratico e di adempimenti gravosi, ma occorre soffermarsi sul fatto che quelle che sembrano inutili elucubrazioni di qualche tecnocrate, possono diventare un momento di crescita per l’intero sistema paese.

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