Pedopornografia, Save the Children: il 32% dei teenager dà numero di cellulare a qualcuno conosciuto online

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L’indagine condotta dalla polizia di Udine, che coinvolge molte città in tutto il territorio italiano, fa emergere ancora una volta la gravità e la diffusione del fenomeno dell’adescamento online.

Italia


L’indagine condotta dalla polizia di Udine, che coinvolge molte città in tutto il territorio italiano, fa emergere ancora una volta la gravità e la diffusione del fenomeno dell’adescamento online dei bambini e dei ragazzi da parte di adulti.

 

Un’indagine di Save the Children ha rilevato che il 32% dei teenager dà il suo numero di cellulare a qualcuno conosciuto online e il 27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet.

 

“Nell’esprimere il nostro apprezzamento per l’azione condotta dalle forze dell’ordine, riteniamo sia necessario prendere atto della gravità e della pericolosità di questo fenomeno. Il quadro normativo in Italia è stato aggiornato, ma sul piano pratico la protezione dei minori di fronte a questi rischi è ancora troppo debole”, dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children Italia.

 

In particolare occorre agire almeno su quattro punti:

– sul piano della prevenzione, l’educazione all’uso sicuro dei new media deve entrare a pieno titolo nel curriculum scolastico.  Ci sono buone pratiche cui ispirarsi, come dimostra il progetto europeo del “Safer Internet” realizzato in più di 200 scuole italiane dal Miur in collaborazione con Save the Children ed altri importanti partner. L’educazione dei bambini e degli adolescenti è la migliore forma di prevenzione dagli abusi ed è indispensabile che queste esperienze coinvolgano in modo sistematico e continuativo tutte le scuole italiane;

– sul piano dell’azione di contrasto, occorre rafforzare il ruolo della polizia Postale e delle Comunicazioni e far crescere, attraverso attività formative e di aggiornamento, la conoscenza dei new media tra tutti gli operatori delle forze dell’ordine;

–  è fondamentale che le aziende e in particolare i social network rafforzino le misure di controllo;

– è indispensabile infine garantire un supporto diretto professionale a tutti i minori vittime di abuso, nell’immediato e nel lungo periodo, visto che i danni subiti da una esperienza di sfruttamento sessuale on line si protraggono nel tempo con conseguenze spesso molto gravi nel processo di crescita.