Inchiesta Reuters: un partner di Huawei ha venduto tecnologie Usa all’Iran?

di Alessandra Talarico |

Si profila una nuova violazione dell’embargo Usa da parte di un vendor cinese.

Stati Uniti


Huawei wireless

La Reuters continua a battere sulla presunta vendita all’Iran di infrastrutture tlc da parte dei vendor cinesi.

L’agenzia di stampa sostiene che un partner iraniano di Huawei lo scorso anno avrebbe cercato di vendere attrezzature telefoniche sotto embargo a un operatore telefonico del paese, il quale avrebbe cancellato l’accordo con Huawei appena saputo che i prodotti erano soggetti a sanzioni e prima che il materiale fosse consegnato.

“In alcuni dei sistemi venduti da Huawei – spiega Reuters – vengono usati prodotti dell’azienda americana Andrew LLC”.

Secondo i documenti visionati da Reuters, Soda Gostar Persian Vista – fornitore di Huawei in Iran – avrebbe offerto all’operatore MTN Irancell 36 antenne per reti mobili prodotti da Andrew per circa 14 mila euro. le apparecchiature dovevano essere consegnate pronte per l’installazione a un deposito Huawei di Teheran il 3 febbraio. Almeno questo è quanto emergerebbe da un ordine di acquisto effettuato da MTN Irancell in data 30 novembre 2011.

 

Secondo quanto riferito da MTN Group, casa madre di MTN Irancell, la società aveva ordinato 36 antenne prodotte in Germania e quindi non soggette all’embargo Usa, ma “Huawei, attraverso Soda Gostar, ha fornito per errore i dettagli di antenne prodotte negli Usa”.

Appena identificato l’errore, l’ordine è stato cancellato, ha spiegato il portavoce di MTN, a conferma di quanto l’azienda sia impegnata a rispettare le sanzioni Usa.

 

Secondo quanto emerge dall’inchiesta Reuters, la Cina sarebbe diventata la porta d’ingresso per l’approvvigionamento di materiale sotto embargo da parte dell’Iran.

La scorsa primavera Reuters aveva denunciato che anche un altro vendor cinese – ZTE – aveva venduto sistemi hardware e software a Telecommunication Co, il maggiore operatore telefonico iraniano, per un valore di svariati milioni di dollari dal 2010.

Le rivelazioni hanno spinto il Dipartimento di Giustizia e del Commercio Usa ad aprire un’inchiesta sulla vicenda.

Huawei, tra l’altro, è nel mirino del Governo Usa per la sua presunta ‘dipendenza’ dal Governo di Pechino, che utilizzerebbe i sistemi della società per spiare Washington (Leggi articolo Key4biz).