Come Sony è uscita nel 2008 da un grosso periodo di crisi

di a cura della Redazione di eurogamer.it |

Tutto merito di Kaz Hirai

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Shuhei Yoshida nel corso della conferenza Game Changers che si è tenuta giovedì scorso a Mountain View (in California), ha rivelato un interessante quanto inquietante retroscena sui Sony Worldwide Studios: nel lontano 2008, quando Phil Harrison passò a Microsoft, Sony Computer Entertainment non aveva le risorse necessarie per mandare avanti i numerosi team interni, decidendo una contromisura drastica, ossia quella di chiudere alcuni dei suoi first party più importanti.

Yoshida, preoccupato per il futuro di PlayStation, chiese subito all’allora CEO Kaz Hirai di assumere il controllo dei Worldwide Studios. La proposta venne accettata senza remore.

Dopo tanti anni di intenso lavoro, Shuhei Yoshida è riuscito a mantenere in vita l’intera divisione games di Sony, anche se il compito non è stato affatto semplice.

Yoshida ha confidato, infatti, che spesso e volentieri si è trovato a prendere decisioni difficili. Decisioni che però hanno fatto la fortuna della società con risultati assolutamente positivi.