Le parole dei due sviluppatori arrestati in Grecia

di a cura della Redazione di eurogamer.it |

'Le condizioni sono dure, ma ci trattano in modo giusto'


File sharing - arresto

Qualche giorno fa due sviluppatori del gioco ArmA III sono stati arrestati in Grecia per aver fotografato alcune installazioni militari. Adesso i due hanno emesso un comunicato congiunto dalla prigione di Mytilene, la capitale dell’isola di Lesbo, in cui sono momentaneamente rinchiusi.

“Le condizioni sono dure, ma le persone che abbiamo incontrato ci trattano in modo giusto e corretto”, si legge nella nota firmata Martin Pezlar e Ivan Buchta. “È tutto un’incomprensione completamente assurda che sarà senz’altro spiegata in tempi rapidi”.

“Pensiamo sempre a voi, alle nostre famiglie; dovete restare calmi e non preoccuparvi per noi. Speriamo di rincontrarvi presto”.

A sostegno dei suoi impiegati, Bohemia ha invece precisato che i due “erano in vacanza sull’isola” e le loro attività “non avevano nulla a che fare col loro lavoro su ArmA III negli ultimi due anni. Non sono entrati in aree militari. Non hanno fatto foto di oggetti militari da usare in ArmA III”.