Modello di trasformazione urbana

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Salerno Versus Smart City

REPORT

Del Dipartimento (SAT), Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

Pubblicato: 2013

Pagine: 96

Prezzo: 24,00

 

Oggi insegnare e fare ricerca in urbanistica, soltanto per formare architetti ed ingegneri più consapevoli nel campo della pianificazione, sapendo che cosí non si formano veri pianificatori, ma solo architetti ed ingegneri migliori, non può essere pienamente soddisfacente. La disciplina è cresciuta ed occorre, e la si sta fondando, una scuola specifica. “Pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale” vuole essere una sede di dibattito autonomo, ma che affianchi questo processo, e non è un caso che le si sia voluto attribuire la stessa denominazione di quella che sarà la nuova facoltà.

 

È una collana aperta a contributi scientifici diversi ma non eterogenei; alla ricerca di strade nuove per il rafforzamento disciplinare ed al confronto fra più voci, culture ed esperienze; ad un percorso formativo nuovo ed articolato. “Modello di trasformazione urbana. Salerno Versus Smart City” (edito da Gangemi) contiene una ricerca e un progetto, portati avanti dal Dipartimento (SAT), Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, e coordinati dall’architetto e ricercatore in forze al SAT, Paola Giannattasio.

La ricerca, nasce da un’ipotesi di progetto culturale in grado di ancorarsi a precisi riferimenti teorici di carattere inter-disciplinare, verificandone i risultati in modo operativo attraverso analisi e riflessioni teoriche e concettuali.

 

Il progetto riguarda la costruzione di un processo di sviluppo che esplora ed reinterpreta la naturalità del territorio prescindendo da una logica di protezione esclusiva di luoghi singolari ed individua, invece, una continuità ecologica tra le aree protette e l’intero sistema ambientale. Il progetto di diffusione della naturalità, di una naturalità meno elettiva e selettiva, presente in forma di diversità biologica e culturale, fa emergere il valore dell’ambiente costiero, paesaggio della transizione terra-mare e luogo di conflitti delle risorse suolo e acqua, nonché la possibilità di intensificare il modello disperso della distribuzione della naturalità dell’entroterra.

 

La penisola amalfitana presenta una tale ricchezza di opere d’arte, di varietà paesaggistiche, di tradizioni storiche, culturali e sociali da renderla un unicum di straordinario interesse scientifico. Nella convinzione che lo sviluppo dell’identità territoriale precisa l’individualità e la personalità dei luoghi, ne rafforza il paesaggio, ne connota l’unicità e le peculiarità delle permanenze e delle invarianti, il lavoro proposto supera la visione della conservazione pura del paesaggio, ormai irrigidita e chiusa nelle figure della disgregazione, del catalogo e dell’isolamento, ponendosi obiettivi strategici: quello della diffusione della naturalità, in tutte le sue diverse declinazioni, nella forma di reti ecologiche e della costruzione di un paesaggio sostenibile, garantendo attraverso il progetto della trasformazione, la continuità ecologica dell’intero sistema.