Worldwide cloud black book, 3Q12 update

di Flavio Fabbri |

REPORT

Di IDC

Pubblicato: novembre 2012

Prezzo: $ 10.000,00

 

Il nuovo Rapporto di IDCWorldwide cloud black book” fa il punto sul mercato dei servizi cloud computing al terzo trimestre dell’anno in corso, partendo dai dati relativi al public cloud service market relativo a 54 mercati regionali in tutto il mondo.

 

Il cloud pubblico permette alle aziende, soprattutto le medio-piccole realtà, di accedere alla rete senza obbligatoriamente disporre di un data center di proprietà, abbattendo i costi di manutenzione e quelli legati alle licenze software in uso.

La gran parte delle imprese preferisce rivolgersi a provider di servizi cloud, più che ai singoli vendor, ma in futuro l’adozione di tale tecnologia sarà piuttosto diffusa e le scelte saranno guidate dagli effettivi vantaggi competitivi.

 

Al momento, le maggiori preoccupazioni derivano dal livello di sicurezza dei dati memorizzati e gestiti nei data center e le garanzie relative all’averne o no uno di proprietà è questione su cui c’è un ampio confronto.

Di fatto il cloud, ad oggi, è piattaforma che offre alle imprese l’opportunità di risparmiare effettivamente sui costi infrastrutturali ed operativi, di sfruttare le proprietà di flessibilità e scalabilità della tecnologia e di accedere a risorse ed applicazioni da remoto, quindi da ogni luogo.

 

L’orizzonte dello studio non si limita al 2012, ma illustra i trend di crescita del settore fino al 2016, esaminando il volume di investimenti in servizi cloud based rispetto alla spesa complessiva in Information Technology (IT) lungo il periodo di tempo indicato (2011 – 2016).

 

Il documento si focalizza sul mercato dei servizi hardware, software, data storage e packaged software a livello globale, con approfondimenti nei segmenti consumer wireless, mobile, Pc, server, workstation, servizi integrati, infrastrutture di rete, internet e molto altro.