Cultura e sviluppo

di Flavio Fabbri |

La scelta per salvare l'Italia

REPORT

Di Federculture

Pubblicato: 2012

Pagine: 276

Prezzo: 29,00

 

L’Italia e l’Europa sono a un bivio. La grave e prolungata fase di crisi economica internazionale ha messo in risalto le profonde debolezze di un modello di sviluppo non più adeguato e sostenibile. Di fronte al prevalere dei meccanismi finanziari che hanno determinato gli scenari attuali, occorre riaffermare nuovi paradigmi di crescita, centrati sulla vocazione culturale del Paese, su un’economia reale e quindi sul benessere dei cittadini.

 

Il nostro futuro si gioca adesso. Sarà necessario recuperare valori durevoli come il merito e la creatività, diffondere la conoscenza, rafforzare i principi della convivenza civile e dell’equità. Serve, insomma, una rivoluzione culturale. In questa prospettiva, e nell’ottica di individuare le scelte decisive per lo sviluppo, dobbiamo aggiornare i temi dell’identità e della competitività, che sono essenziali per valorizzare i beni e le attività culturali, sostenere l’industria creativa, migliorare la qualità della vita nelle nostre città.

 

L’VIII Rapporto Annuale 2012 di Federculture, “Cultura e sviluppo. La scelta per salvare l’Italia” (24 Ore Cultura Edizioni),  affronta queste problematiche attraverso autorevoli interventi e analisi evidenziando, in un serrato confronto, le politiche governative, le strategie e gli interventi tra recessione e crescita nello scenario internazionale, il ruolo degli operatori, delle imprese e della società civile. Per costruire insieme un orizzonte nuovo.

 

Crescono nel 2011 consumi e domanda di cultura: la spesa delle famiglie italiane per cultura e ricreazione ha raggiunto i 70,9 miliardi di euro ed è aumentata del 2,6% rispetto al 2010. Questa voce di spesa anche nel pieno della crisi, tra 2008 e 2011, è cresciuta del 7,2%. Bene nel 2011 anche musei e mostre nei siti statali entrano oltre 40 milioni di visitatori, il 7,5% in più dell’anno passato; le prime dieci mostre più viste dell’anno raccolgono un pubblico di 2,5 milioni di persone.

 

Riprende a marciare anche il turismo, con il 5,4% in più di arrivi di viaggiatori stranieri

rispetto al 2010, mentre secondo il Country Brand Index risaliamo al 10° posto nella classifica dei paesi più attrattivi.

 

Nell’ultimo decennio gli italiani hanno intensificato anche la fruizione di intrattenimenti culturali. Vanno di più a teatro (+17,7%), ascoltano concerti di musica classica (+11%) e visitano siti archeologici e monumenti (+6%). Anche gli eventi culturali nel 2011 hanno attratto un grande pubblico. Le dieci esposizioni di maggior successo dell’anno, hanno registrato circa 2,5 milioni di visitatori, il 14% in più del 2010. Ma sono state in crescita le presenze anche ad altri grandi eventi: Settimana della Cultura (+8,5%), Festival Internazionale del Film di Roma (+4,2%), Festivaletteratura di Mantova (+10%), per citarne alcuni.

 

Stando ai più recenti dati UNCTAD (United Nation Conference on Trade and Development), nel 2010 il valore dell’export italiano di beni creativi è stato di oltre 23 miliardi di dollari, in crescita dell’11,3% rispetto al 2009. In questo settore abbiamo ancora quote di mercato significative: 17% dell’export europeo ed il 6% di quello mondiale.

L’Italia mantiene una posizione di leadership: siamo il 4° paese al mondo per esportazioni di beni creativi, mentre in particolare per il design siamo 1° paese esportatore tra le economie del G8.