Cittadinanza digitale e legalità in terra di lavoro

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REPORT

Di Seconda Università degli Studi di Napoli «Jean Monnet»

Pubblicato: 2012

Pagine: 260

Prezzo: 26,00

 

Dalla cittadinanza tradizionale al multiculturalismo della cittadinanza cosmopolita, dalla legalità alla giustizia, dalla partecipazione alla comunità libera dalle mafie, per un nuovo umanesimo nonviolento capace di fare della dignità e del cammino verso la reciprocità un linguaggio comune.

 

Le risposte politiche delle istituzioni insufficienti all’attivismo civico e alla stessa cittadinanza digitale dimostrano, secondo lo studio pubblicato dalla Facoltà di Studi Politici e per l’Alta Formazione Europea e Mediterranea «Jean Monnet» – Seconda Università di Napoli, quanto si sia lontani dall’aver concepito una vera apertura alla cittadinanza democratica. La sfida, secondo l’autore Leandro Limoccia, avvocato, criminologo, docente e dottorando di ricerca in «Diritto comparato e processi di integrazione» presso la Facoltà di Studi Politici e per l’Alta Formazione Europea e Mediterranea «Jean Monnet» della Seconda Università di Napoli, è prendere sul serio le varie istanze partecipative e garantire non soltanto diritti politici e i diritti civili, ma in particolar modo l’autonomia dei soggetti.

 

I moderni strumenti tecnologici e informatici consentono di realizzare un costruttivo progetto di ascolto e di partecipazione in linea con le attese della comunità civile e responsabile. In sostanza, all’interno di un nuovo quadro di rapporti tra utenti e PA, si tratta di individuare come le istituzioni si possano aprire a un’effettiva partecipazione dei cittadini.

 

Si tratta di favorire, insomma, una «democrazia mista», dove entrambi i soggetti, quello delle rappresentanze politiche e quello della partecipazione diretta dei cittadini, sono alla ricerca di forme adeguate per favorire un «doppio potere d’intervento» del governo sociale.