2007 Malware Report

di |

The Economic Impact of Viruses, Spyware, Adware, Botnets, and Other Malicious Code

REPORT

Di Computer Economics

Pubblicato a Giugno 2007

Pagine 51


Copertura Mondo

Prezzo $ 295

I malware continuano a rappresentare una seria minaccia per il mondo d’impresa. Tuttavia, i dati statistici relativi alla quantificazione monetaria dei danni causati da tali minacce informatiche sono spesso ambigui e di ardua definizione. 
Le rilevazioni parlano di un trend in diminuzione: nel 2006 le perdite dirette sono state pari a 13,3 mld di dollari, in calo rispetto ai 14,2 del 2005 e ai 17,5 del 2004. Tuttavia, la contrazione degli ultimi due anni dei danni causati dai malware negli ambienti business non significa necessariamente che il problema sia ormai alle porte.   

Il rapporto, basato su indagini e ricognizioni effettuate fra IT manager e professionisti dell’ICT, delinea le dinamiche evolutive in questo specifico segmento del mercato eSecurity per meglio definire rischi e minacce attuali: virus, spyware, adware, codici botnet e applicazioni hacker. Per ciascuna tipologia di malware, lo studio fornisce informazioni dettagliate su costi dei rimedi e perdite stimate. Inoltre, il rapporto valuta l’impatto economico annuale dei malware e stila la classifica delle peggiori minacce. 

“La tecnologia anti-malware sta diventando sempre più diffusa ed efficace nella difesa contro le diverse minacce informatiche” sostiene Mark McManus, di Computer Economics. “I vendor di soluzioni antivirus stanno rispondendo con efficacia e tempestività alla domanda massiccia di rimedi risolutivi e validi per le nuove varianti degli attacchi, così da contenere i rischi di ‘infezioni’ globali”.

In realtà, la proliferazione di malware risponde oggi ad una logica di mercato secondo cui gli stessi hacker e autori di malware preferiscono ‘capitalizzare’ la propria opera che si traduce in nuove soluzioni antimalware, piuttosto che dedicarsi a pratiche finalizzate a frodi o attività di spam.  
E’ quanto sostiene Frank Scavo, presidente della reseach firm Computer Economics, secondo cui
“i costi delle strategie anti-malware e di recovery possono raggiungere cifre notevoli in termini di dispendio di lavoro, ma se davvero un autore di malware decidesse di indirizzare i propri ‘sforzi’ verso pratiche di furto di identità e accesso a reti corporate, allora sì che i danni sarebbero esorbitanti”.