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2006 Global Internet

REPORT

Di Paul Budde

Pubblicato a Novembre 2006

Pagine 198


Copertura Mondo

Prezzo $595

 

 

Rapporto annuale sull’industria e sul mercato globale Internet in tutti i suoi segmenti, le sue accezioni, le sue implicazioni: accesso alla rete e traffico email, web marketing B2B e B2C, e-commerce ed ePayments, mercato dei contenuti e triple play, spam e cybercrime, siti e portali, hosting web e motori di ricerca.

Con un occhio attento a quello che è il mercato degli ISP, lo studio analizza tendenze, sviluppi e strategie di mercato, progressi tecnologici e indici di penetrazione dei servizi, profilo abbonati, statistiche utenti, ricavi e previsioni, ma anche dinamiche d’industria e scenari regolatori.

  

Le comunicazioni IP costituiscono oggi un fattore determinante per centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo, in ambito politico, sociale e commerciale. Con l’aumento della capacità di banda e della velocità di connessione, poi, l’economia della rete non può essere destinata che a crescere. Inoltre, con l’aumentata efficacia e disponibilità delle reti IP, si stanno aprendo nuove opportunità per ISP e BPS (Broadband Service Providers), legate all’offerta di nuovi servizi e funzionalità.

 

Tra i player più agguerriti dell’arena globale, in pole position troviamo senz’altro Google, seguito da Yahoo!, mentre siti UGC (User Generated Content) come Flickr (vedi Flickr.com) e Wikipedia si sono mostrati tra i più promettenti in questo vibrante processo di crescita.

 
Considerando che soltanto il 16% della popolazione mondiale accede oggi al Web, c’è ancora spazio per un immenso sviluppo di Internet, supportato dal diffondersi delle applicazioni mobili. In particolare, l’enorme incremento delle applicazioni video, previsto a partire dal 2008, implicherà il sistematico superamento delle vecchie infrastrutture tlc e la dorsale nazionale avrà necessità di un radicale upgrade per rispondere alle rinnovate necessità di traffico e utilizzo.

 

In questo scenario di passaggio, se lasciati incontrollati e incontrastati gli incumbent potrebbero rivoltare questa situazione a proprio favore, tentando di limitare l’accesso video – tassandolo – per le internet media company. Sarà questo il banco di prova per testare una volta per tutte la neutralità della rete, ‘rivitalizzando’ il dibattito in corso.

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