RECENSITI
Un’economia ingiusta e una società ineguale comportano la creazione dei fattori strutturali all’origine dei processi di impoverimento. Non si nasce poveri, ci si diventa. Parte da queste riflessioni il portale www.banningpoverty.org frutto del lavoro congiunto di decine di associazioni di cittadini, sindacati, movimenti politici, gruppi religiosi e culturali.
All’interno del sito è possibile conoscere la piattaforma programmatica del movimento contro la povertà, le proposte di azione per ‘la cittadinanza, la giustizia e la democrazia’, i 12 principi base per rendere effettivamente la povertà ‘illegale’, la domanda all’ONU per l’approvazione nel 2018 (70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani), di una risoluzione in cui si proclami l’illegalità di tutte le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali collettive che sono all’origine e alimentano la povertà nel mondo.
Seguendo le voci evidenziate dalla toolbar principale, si trovano tutte le cause che portano all’impoverimento sociale e individuale (le Fabbriche della povertà), il ‘Calendario‘ degli eventi, le iniziative in Italia (‘Agisci ora!‘), i comunicati stampa e le notizie in ‘Comunicazione‘, gli ‘Approfondimenti‘, sotto forma di documenti e contributi audiovisivi, e il motore di ricerca interno.
Gran parte dei contenuti multimediali sono pubblicati sulle pagine ufficiali della campagna Banning Poverty 2018 su YouTube e Flickr, ma anche sulle altre pagine di Facebook e Twitter, dove la comunicazione sociale trova maggiore attenzione del pubblico.
Tutti i contenuti pubblicati sono commentabili e condivisibili sui principali social media, tra cui Google+, Pinterest e Linkedin. Il contesto grafico è piuttosto semplice, ma funzionale alla navigazione rapida e semplice dei percorsi, facilmente accessibili e sempre accompagnati da fotografie e immagini.
Le pagine sono infine consultabili in più lingue, oltre l’italiano, tra cui spagnolo, inglese e francese. ‘Dichiariamo Illegale la Povertà‘ è un’iniziativa internazionale. L’Italia è il paese di lancio. A partire dal 2014 seguiranno il Belgio, il Quebec, l’Argentina, il Marocco, la Malesia e le Filippine.
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