Freesakineh.org

di Flavio Fabbri |

RECENSITI


www.freesakineh.org

Non c’è rimasto molto tempo per salvare Sakineh Mohammadi Ashtiani, donna iraniana di 43 anni, condannata a morte dalla Corte suprema dell’Iran tramite l’orrenda pratica della lapidazione. Una vicenda che ha sollevato un’immediata e diffusa protesta in tutto il mondo, a partire dalla prima sentenza emanata nel 2006 dal tribunale di Tabriz, con l’obiettivo di annullare la decisione dei giudici islamici e quindi evitare la lapidazione della donna. Per tentare di persuadere l’Alta Corte iraniana nel procedere con la condanna a morte, un gruppo di attivisti per i diritti civili iraniano ha realizzato un sito web per la raccolta di firme, www.freesakineh.org, con la possibilità di firmare la petizione per la liberazione della donna e di inviarla all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (in inglese United Nations High Commissioner for Human Rights, UNHCHR), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa del rispetto dei diritti umani in tutto il mondo.

Una grande immagine di Sakineh campeggia nella parte alta dell’home page, con accanto la richiesta di aiuto (Help Us) e lo slogan dell’iniziativa (Free Sakineh), mentre un bottone rosso molto evidente invita gli utenti del web a firmare la petizione (Sign the Petition). Le pagine online di Freesakineh.org sono consultabili in inglese, francese, spagnolo, arabo, turco e portoghese, basta cliccare sulle relative voci di riferimento, poste subito sotto il link all’area della petizione. Le operazioni di firma sono molto semplici e veloci, basta inserire il proprio nome e cognome, con la un indirizzo di posta elettronica valido (ma non è obbligatorio) e inviare tutto alle Nazioni Unite.

Sono ormai più di 290 mila coloro che hanno firmato la richiesta e ogni 5 minuti il sito aggiorna i numeri, che crescono di diverse migliaia ogni update. La causa può essere seguita anche sui principali siti di social networking, come Facebook, Digg e Twitter. Proprio sulla popolare rete sociale in blu sono ormai oltre 70mila i ‘like’ ricevuti.

Un breve notiziario (Breaking News) occupa la parte centrale della prima pagina, con i titoli degli articoli e i link al quotidiano da cui proviene la notizia. Non ci sono dei veri e propri canali di navigazione in Freesakineh.org, perché il sito è più simile a un blog che a un web site classico. Molti dei suoi contenuti sono sostanzialmente di testo, come l’appello della scrittrice e giornalista iraniana Marina Nemat, (condannata a morte all’età di 16 anni e salvata solo all’ultimo minuto per l’azione di uno dei suoi carcerieri che ne impedì l’esecuzione), o la lettera dei figli di Sakineh, Faride e Sajjad Mohammadi-Ashtiani, che chiedono l’aiuto della comunità internazionale.

Sul fondo dell’home page e sul lato destro in verticale si possono leggere alcuni dei nomi dei firmatari, tra cui capi di stato, cantanti famosi, star del cinema, politici, artisti, scrittori e soprattutto tanti cittadini comuni. Sempre sul lato destro ci sono i link ai principali quotidiani internazionali che hanno trattato la notizia e due contenuti video relativi ad un documentario della Fox Tv su una delle tante storie vere di lapidazione di donne in Iran, ‘The stoning of Soraya M.‘.

Certamente Freesakineh.org non è l’unico sito che si occupa di questa drammatica vicenda e i collegamenti ad altre petizioni online sono riportati nella parte bassa della pagina, perché anche solo per sperare di poter incidere su tali sentenze bisogna davvero agire in molti. Seguono poi anche alcuni link per indirizzare i visitatori al sito di Amnesty International, all’International Committee against Stoning e alle pagine del Codice Penale Iraniano, ospitate su Academic dictionaries and encyclopedias.

Pur nella sua semplicità il sito Freesakineh.org si mostra molto ben fatto, orientato al visitatore e con l’unico obiettivo di raccogliere più firme possibili da mandare all’ONU. Ogni giorno può essere l’ultimo per Sakineh Mohammadi Ashtiani e ogni istante può essere quello buono per porre fine a questa condanna e alle tante altre che restano nel silenzio, in Iran come in altre parti del mondo. Tutti i documenti pubblicati nel sito è assolutamente accessibile e massima è la comprensione dei contenuti di testo proposti, anche se non tradotti dall’italiano.

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Legenda: @ sufficiente; @@ buono; @@@ ottimo