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EGEA editore

Pubblicato: 20 marzo 2014

Pagine: 288

ISBN: 9788823834224

Prezzo: 26,00

 

L’immenso potere di internet e delle nuove tecnologie ci ha fatto credere che il crescente numero di persone connesse avrebbe inevitabilmente portato a un mondo più piccolo e più cosmopolita.

 

Niente di più falso. La tendenza umana a fare gruppo e a interessarsi a quanto la circonda fa sì che la maggior parte delle nostre interazioni, online e offline, sia con realtà con le quali abbiamo molto in comune. I formidabili progressi realizzati dalle tecnologie dell’informazione non hanno cambiato le nostre abitudini.

 

La tecnologia finisce così per sconnetterci e distaccarci dal resto del mondo. Per contrastare questa tendenza all’autosegregazione, Zuckerman propone in particolare tre soluzioni per riconnettere il web.

 

La prima è seguire coloro che definisce «figure-ponte», blogger in grado di tradurre e contestualizzare idee da una cultura a un’altra. La seconda è poter contare su traduzioni trasparenti perché va da sé che un mondo interconnesso sia un mondo poliglotta. Si amplia il potenziale per conoscere e apprendere cose nuove. Ma lo stesso vale per la possibilità di fraintendere.

 

La terza è programmare la «serendipità», concetto oggi abusato e frainteso, e che potrebbe essere definito come la scoperta, tra causalità e sagacia, di cose che non si stavano affatto cercando.

 

Ethan Zuckerman, è un attivista e blogger statunitense, è uno studioso americano dei media, blogger. È il direttore del MIT Center for Civic Media, fondatore del sito Global Voices Online e precedentemente uno dei primi membri dello staff di Tripod.com.

 

Flavio Fabbri

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