Covering Islam

di di Edward W. Said |

Come i media e gli esperti determinano la nostra visione del resto del mondo

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Covering Islam

Transeuropa Editore

Pubblicato: settembre 2012

Pagine: 178

ISBN: 8875801946

Prezzo: 16,15

 

Covering Islam. Come i media e gli esperti determinano la nostra visione del resto del mondo costituisce l’ideale prosecuzione dei libri che hanno reso celebre Edward W. Said: Orientalismo e La questione palestinese. L’assunto di Said è presto detto: l’imperialismo economico americano ed europeo necessita, per mantenere il suo dominio, di una costruzione simbolica del nemico.

 

L’Islam, il “diverso”, l’Altro diventano l’oggetto artificiale su cui riversare le inquietudini di un Occidente in preda al panico. Said studia la cronaca giornaliera dei maggiori quotidiani, pesa ciascuna parola proferita nei dibattiti televisivi, smonta con una pratica critica impareggiabile le opinioni interessate degli esperti di geopolitica: ne esce un quadro a tinte fosche delle distorsioni ideologiche praticate dai media, in favore di una chiara strategia militare e politica.

 

Le analisi di Said forniscono un utile e aggiornato corollario alle tesi foucaultiane sulla costruzione dei discorsi di potere, attraverso uno dei più precisi documenti critici sulle capacità del dominio mediatico di plasmare i fatti e porsi a cavallo del potere politico.

 

La questione palestinese, qui sullo sfondo, resta tuttavia il momento-chiave: negare cittadinanza a un popolo significa anzitutto ritrarlo, all’opinione pubblica, come irrazionale, infido, irrimediabilmente diverso. Una logica del capro espiatorio che non sembra lasciare alcuno spazio alla contraddizione, ma che sollecita la critica della cultura a impegnarsi nella pratica nobile della demistificazione.

 

«Perché l’Islam è spesso riconducibile in modo pavloviano a un’intera serie di eventi politici, culturali, sociali e perfino economici? Cosa c’è nell’Islam che provoca una reazione così immediata e irrefrenabile? Cosa rende differente l’Islam e il mondo islamico dall’Occidente, anzi, dal resto del Terzo mondo e, durante la Guerra fredda, anche dall’Unione Sovietica?».

(Nota a cura dell’editore)

 

Edward W. Said, nato nel 1936 a Gerusalemme ed esiliato in Egitto e poi negli Stati Uniti, è stato professore alla Columbia University di New York e collaboratore di «Guardian», «Le Monde Diplomatique» e «al-Hayat». Ha raggiunto il successo mondiale con Orientalismo (Feltrinelli 1978). Conosciuto tanto per la sua ricerca nel campo della letteratura comparata quanto per i suoi interventi politici incisivi, Said è stato uno degli intellettuali più in vista negli Stati Uniti. Ex socio del Consiglio Nazionale Palestinese, è stato un “negoziatore ombra” del conflitto arabo-israeliano e, a causa della sua pubblica difesa dell’autodeterminazione palestinese, gli è stato impedito l’ingresso in Palestina per molti anni. Si è opposto agli accordi di Oslo e al potere di Yasser Arafat, che per questo ha fatto vietare i suoi libri nei territori autonomi. È morto a New York il 25 settembre 2003.

 

Flavio Fabbri