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Felici e sfruttati

BIBLIOTECH


EGEA Edizioni
Pubblicato: aprile 2011
Pagine: 164
ISBN: 8823832916
Prezzo: 18,00

La degradazione del lavoro nell’era di Internet non si intende denunciare solo individualizzazione, ridotta capacità contrattuale, precarizzazione, riduzione del reddito, disoccupazione, flessibilizzazione; ma anche, e soprattutto il significato sempre più ambiguo che il concetto stesso di lavoro viene assumendo, a mano a mano che i confini fra tempo di vita e tempo di lavoro appaiono sempre più labili, che le distinzioni fra produzione e consumo perdono significato, che l’etica del lavoro cede il passo all’etica edonistica. Il saggio non usa un linguaggio specialistico, privilegiando la provocazione.

Dal rifiuto del lavoro all’etica hacker (cui ironicamente l’autore dedica un capitolo il cui titolo è “Come vivere felici e sfruttati“). Dall’economia del dono, dietro cui in realtà si cela il lavoro gratuito dei prosumer (produce+consumer), al comunismo digitale (ovvero la bufala dei commons). Dal merito vs gerarchia (ovvero la bufala della gerarchizzazione del lavoro), Formenti analizza e demistifica tutti i luoghi comuni correnti sull’economia della rete. Un libro controcorrente scritto da uno degli studiosi di Internet più acuti e famosi.

Molti guru giurano che il capitalismo sta per lasciare il campo a un nuovo modo di produrre, a una società in cui mezzi di produzione e chance di arricchimento saranno ampiamente ridistribuiti, mentre le vecchie gerarchie lasceranno il campo ai network orizzontali di produttori-consumatori.

Ma se osserviamo la realtà vediamo un altro panorama: crollo dei redditi e dei livelli occupazionali di classi medie e lavoratori della conoscenza, concentrazioni monopolistiche, inasprimento delle leggi sulla proprietà intellettuale, balcanizzazione del Web – ridotto a un arcipelago di riserve di caccia aziendali. L’autore presenta una tesi radicale: Internet non ha “ammorbidito” il capitalismo; ne ha al contrario esaltato la capacità di cavalcare l’innovazione per sfruttare la creatività e il lavoro umani.

Per i (falsi) profeti della rivoluzione digitale l’obiettivo è allevare una generazione di lavoratori della conoscenza flessibili, disciplinati e convinti di vivere nel migliore dei mondi possibili. Felici e sfruttati. Con l’avallo anche di una sinistra che teme di prestare il fianco ad accuse di nostalgie classiste.
(Dalla quarta di copertina)

Carlo Formenti, è giornalista del Corriere della Sera, direttore della Webzine Quinto Stato e docente di Storia e tecnica dei nuovi media presso la Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Lecce, studia da tempo le implicazioni economiche, sociali e politiche delle tecnologie digitali. È autore di libri di grande successo, tra cui Fine del valore d’uso (Feltrinelli 1980), Piccole apocalissi (Cortina 1991), Incantati dalla Rete (Cortina 2000) e Mercanti di futuro (Einaudi 2002) e Cybersoviet. Utopie postdemocratiche e nuovi media (Cortina Raffaello, 2008).
 

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