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Quello che vuole la tecnologia

BIBLIOTECH


Codice Edizioni
Pubblicato: marzo 2011
Pagine: 416
ISBN: 9788875781842
Prezzo: 29,00

È possibile che la tecnologia possa “volere” qualcosa? Sì, ci dice Kelly, a patto però di mettersi prima d’accordo su cosa si intende per tecnologia e su cosa vuol dire “volere”. La tecnologia di cui Kelly indaga l’essenza non è un insieme di oggetti e di mezzi di produzione più o meno complessi; non è il gadget hi-tech all’ultimo grido. È un qualcosa di molto più profondo, vitale e fondante: è un sistema interconnesso e globale. È l’ambiente naturale e artificiale che ci circonda e che abbiamo creato. È un organismo vivente con le sue dinamiche, i suoi impulsi, i suoi bisogni, la sua volontà, in cui il meccanico e il biologico condividono la stessa essenza. È il technium.

Quello di Kevin Kelly è un nome importante. Simbolo della controcultura americana degli anni Sessanta, è stato uno dei maggiori ispiratori dell’immaginario fantascientifico e cyberpunk contemporaneo: basti ricordare che i fratelli Wachowski hanno chiesto a Keanu Reeves & Co. di leggere i suoi libri, prima di iniziare le riprese di Matrix. Non basta? Kelly è il fondatore di “Wired”, e insieme a quell’altro geniaccio visionario di Stewart Brand ha contribuito a creare nei primi anni Ottanta The Well, la prima e per molti anni più influente comunità virtuale al mondo. Attualmente, oltre a firmare editoriali per i principali quotidiani americani, promuove l’All Species Inventory, un inventario di tutte le specie viventi.
(Dalla quarta di copertina)

Kevin kelly, è co-fondatore di “Wired“, giornale che sotto la sua gestione nel 1994 e nel 1997 ha vinto il National Magazine Award. Attualmente, oltre a proseguire la collaborazione con tale prestigiosa testata, firma editoriali per i principali quotidiani e magazine americani come “New York Times“, “The Economist“, “Time“, “Science“, il “Wall Street Journal“. Le su fotografie sono state ospitate da “Life” e altri importanti periodici. Membro fondatore della Long Now Fondation insieme a Stewart Brand, con il quale aveva già collaborato per il Whole Earth Catalog, ha partecipato alla creazione di Well, riconosciuta ancor oggi come uno dei primi modelli di comunità virtuale.
 

 

Flavio Fabbri

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