Fascisti di celluloide

di di Maurizio Zinni |

La memoria del ventennio nel cinema italiano (1945-2000)

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Fascisti di celluloide

Marsilio Editore
Pubblicato: luglio 2010
Pagine: 352
ISBN: 9788831706216
Prezzo: 32,00

Ricordare il ventennio fascista è stata una necessità evidente e duratura per la società dell’Italia repubblicana. Ancora molti anni dopo la sua fine, il fascismo è apparso alla maggioranza degli italiani non come un’esperienza storica chiusa e metabolizzata ma, al contrario, come una fase per certi aspetti ancora aperta e fonte continua di giudizi, riflessioni, spunti.

Le semplificazioni, i luoghi comuni, le banalizzazioni che hanno accompagnato la lettura di quel fenomeno nel corso degli anni attingono a un retroterra tematico e iconografico diffuso e fortemente consolidato che inizia a strutturarsi negli anni stessi del regime ma che, dopo la sua caduta, troverà piena definizione e organizzazione. Si arriva in questo modo alla diffusione di una sua rappresentazione fortemente stilizzata, sia nel senso di una “defascistizzazione” del fascismo sia, all’estremo opposto, di una demonizzazione di questo.

Il cinema, con il suo collocarsi a cavallo tra espressione culturale originale e comunicazione di massa, rappresenta la cartina di tornasole per valutare come la società italiana si sia di volta in volta orientata nel costruire un proprio “fascismo della mente” che sempre meno aveva a che fare con la realtà stessa del fenomeno e sempre più batteva strade, a seconda dei casi, utili alla denuncia di responsabilità passate e presenti o, al contrario, ad assoluzioni generalizzate.
(Dalla quarta di copertina)

Maurizio Zinni (1976), è dottore di ricerca in storia contemporanea. I suoi interessi di ricerca riguardano le icone moderne come fonti della storia contemporanea, in particolar modo il cinema. Dal 2009 è responsabile degli archivi e dei seminari del Laboratorio di Ricerca e Documentazione Storica Iconografica del Dipartimento di Studi Internazionali dell’Università Roma Tre. Collabora con le cattedre di Storia contemporanea e Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa nella realizzazione di attività seminariali. Fa parte della redazione di «Mondo contemporaneo. Rivista di storia».
 

 

Flavio Fabbri