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La parola manipolata

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Mimesis Edizioni
Pubblicato: giugno 2010
Pagine: 152
ISBN: 9788857500577
Prezzo: 15,00

Siamo tutti capaci di accusare gli altri di utilizzare tecniche manipolatorie per ottenere il consenso di un pubblico di telespettatori, internauti, consumatori o elettori. Ma nel nostro zelo inquisitorio, non rischiamo forse di finire anche noi col farvi ricorso? E, soprattutto, che cos’è la “manipolazione“?

Secondo Breton si tratta di un processo di comunicazione nel quale si tenta di imporre una posizione senza lasciare all’altro la libertà di non accettarla. È una violenza condotta in forma di parole. L’autore descrive qui le due grandi categorie della manipolazione degli affetti e della manipolazione cognitiva che mirano a rendere più forte il discorso più debole e, nella parte centrale del libro, conduce un’analisi esemplare di un intervento di Jean-Marie Le Pen.

In questo modo ci permette di percorrere un ulteriore gradino verso la comprensione della “retorica proibita“.
(Dalla quarta di copertina)

Philippe Breton, è un sociologo e antropologo francese, ricercatore al CNRS. Insegna nell’Università di Parigi. Uno studioso che centra i suoi studi sull’antropologia della parola e delle tecniche di comunicazione. È autore di diversi libri, anche se la sua opera più conosciuta è “L’utopia della comunicazione” del 1992.

 

 

Flavio Fabbri
 

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