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Il cinema dopo il cinema. Vol II

BIBLIOTECH


Le Mani Editore
Pubblicato: maggio 2010
Pagine: 120
ISBN: 9788880125334
Prezzo: 12,00

Legato da sempre a motivi “di contenuto“, il cinema italiano sembra via via più incapace di osservare la società. Di qui la consueta domanda: è un cinema mediocre perché rispecchia una società mediocre, oppure le colpe vanno attribuite a registi e sceneggiatori? La televisione ha ormai divorato tutto lo spazio delle immagini? Come uscire dalla crisi?

Il libro si occupa del rapporto cinema/politica, cinema/mass media, cinema/cultura in Italia, analizzando generi, autori, tendenze, film. Si passa dal cinema adolescenziale e giovanilistico alle Gomorre dei film di denuncia; dalle pellicole dei grandi autori come Bellocchio e Olmi alla disamina del cinema militante, senza dimenticare il ruolo del cinema indipendente o marginale e dei suoi frutti più nascosti.

Mentre tutto il mondo guardava le Torri Gemelle in fumo, in Italia ci chiedevamo ancora che cosa fosse successo a Genova pochi mesi prima. L’Italia degli anni Duemila è un Paese che vive “in scala ridotta” gli avvenimenti mondiali.

Eppure, la partecipazione alle guerre, gli effetti della crisi economica, i riflessi delle paure internazionali non hanno risparmiato la nazione. L’identità che tutti condividiamo si è via via dissolta in una molteplicità di pratiche e comportamenti difficile da analizzare, liquida, priva di connotati ideologici.

Il dissidio politico e la polarizzazione delle opinioni sociali si sono trasferite al cinema, il mezzo da sempre più vibratile, il sismografo della nostra civiltà. I film italiani hanno costituito, nel bene e nel male, un effetto collaterale di quanto stava accadendo nel sistema del paese.

A volte ne hanno facilitato il declino, altre volte si sono candidati a fornire un pensiero intellettualmente autonomo, più spesso ci hanno raccontato come siamo. O almeno come siamo diventati.
(Dalla quarta di copertina)

Roy Menarini, insegna Storia del Cinema presso il Dams di Gorizia, Università di Udine. Ha scritto numerosi volumi sul cinema contemporaneo, tra cui Il cinema di David Lynch, William Friedkin, Stanley Kubrick – Full Metal Jacket, Nanni Moretti – Bianca, Italiana Off. Per Le Mani ha curato (con L. Gandini) Hollywood 2000 IGeneri e temi e II Autori, scritto altri volumi, tra cui James Cameron, e dirige la rivista «Cinergie – Il cinema e le altre arti». È redattore di «Segnocinema» e «Close-Up».
 

 

Flavio Fabbri

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