La tv che non c’è

di di Gilberto Squizzato |

Come e perché riformare la Rai

BIBLIOTECH


La tv che non c'è

Minimum Fax Editore
Pubblicato: marzo 2010
Pagine: 160
ISBN 978-88-7521-252-0
Prezzo: 12

Da tempo il cavallo di viale Mazzini ha smesso di correre: si è accasciato sulle zampe posteriori, dicono in molti; pochi giurano che stia balzando su, con un impeto improvviso, con una nuova energia.

Il fatto è che la Rai non sa più dove andare, a cosa deve servire, quali sono le ragioni della sua esistenza che molti mettono radicalmente in discussione. C’è chi la vuole riformare, chi la vuole azzerare. Ma a quale scopo? In quale logica?

Ancora, e da troppo tempo, la scuotono i venti della politica (o meglio della partitocrazia), bufere prepotenti si accaniscono su di lei, tentano di imporle le proprie rotte: chi la vuole totalmente in balia dei venditori di format che ormai controllano il palinsesto, chi la vuol dimagrire perché sia ancora più fragile e vulnerabile, chi invece mettere in formalina trasferendo ad altre emittenti radiotelevisive la concessione del servizio pubblico.

Tutto questo è già scritto nelle cose, a meno che non si torni daccapo a pensare che cosa può e deve essere un servizio pubblico radiotelevisivo“.
(Dalla quarta di copertina)

Gilberto Squizzato, è un giornalista, regista e autore televisivo italiano. Ha girato per la Rai una serie di docu-film che hanno ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo, da I racconti di Quarto Oggiaro alla serie Atlantis. Insegna linguaggio audiovisivo al Master di Giornalismo dell’Università Statale di Milano.
 

 

Flavio Fabbri