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Incontri alla fine del mondo

BIBLIOTECH


Minimum fax Editore
Pubblicato: luglio 2009
Pagine: 400
ISBN: 8875212287
Prezzo: 16,50 euro

Cineasta, esploratore, antropologo, poeta, visionario. Tutti questi tratti si fondono organicamente in una delle figure più originali, creative e irriducibili del panorama cinematografico contemporaneo: Werner Herzog.

Famoso per i suoi film «estremi», Herzog ne ripercorre in questo generoso libro-intervista la genesi, la lavorazione e l’impatto su critica e pubblico. Ma quel che più conta, per Herzog, è l’individuazione dello strettissimo legame tra i suoi film e la sua vita, tanto stretto da far sì che i primi appaiano un naturale prolungamento e sviluppo della seconda. Perché ciò sia possibile, Herzog si tiene alla larga dai teatri di posa e dalle produzioni in provetta; si getta nel mondo e trasforma il set in un luogo avventuroso e pulsante.

La freschezza, vivacità e apertura dello sguardo di Herzog rendono il libro un’affascinante occasione di incontro con terre e popoli remoti, un emozionante attraversamento della storia europea della seconda metà del Novecento, nonché una lucida riflessione teorica sul rapporto tra cinema di finzione e documentario, tra mondo dell’immaginario e reale.
(Dalla quarta di copertina)

Werner Herzog (1942), è il regista simbolo del «nuovo cinema tedesco». Tra le sue pellicole più celebri, “Aguirre, furore di Dio” (1972), “L’enigma di Kaspar Hauser” (1974), “Nosferatu, il principe della notte” (1978) e “Fitzcarraldo” (1982, vincitore al Festival di Cannes per la miglior regia). In Italia è recentemente uscito il suo storico diario di lavoro “La conquista dell’inutile” (Mondadori 2007).
 

 

 

Flavio Fabbri

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