Reti: quali regole?

di di Eugenio Occorsio |

La questione-base dello sviluppo italiano

BIBLIOTECH


Reti: quali regole?

Baldini Castoldi Dalai
Dicembre 2007
Pagine 192
ISBN 88-6073-297
Prezzo: Euro 16,50

Bill Gates e Vinton Cerf, il padre di Internet; Andrew Viterbi, l’italiano che ha inventato negli Stati Uniti la tecnologia di base per la telefonia cellulare; John Hennessy, il presidente dell’Università di Stanford di San Francisco, fulcro del «miracolo» della Silicon Valley; e tanti altri.

Sono i personaggi, incontrati dall’autore, che ci guidano nel fenomeno che rappresenta il vero motore dello sviluppo industriale e dell’alta tecnologia: le reti. Telefonia tradizionale e cellulari, Internet, poste, elettricità, ma anche autostrade, aeroporti, distribuzione del gas: è sui network, da sempre nella storia dell’uomo, che si basano il progresso civile e lo sviluppo di un Paese moderno.

Le reti sono da sempre anche al centro di discussioni e polemiche sull’opportunità di mantenerle pubbliche, oppure sulla gradualità della loro privatizzazione. Ma soprattutto, grazie all’alta tecnologia, le reti si combinano reciprocamente, moltiplicando il loro potenziale di sviluppo: dalle interazioni tra fisso e mobile nelle telecomunicazioni, sino alle sperimentazioni di Poste Italiane, che hanno avviato la valorizzazione di un asset patrimoniale unico e prestigioso e la diffusione capillare degli uffici postali in ogni più piccolo borgo della Penisola.

Il tentativo di metterli in network, rilanciando così attività come quella bancaria oltre alle comunicazioni, rappresenta un caso di studio internazionale di tecnologia avanzata, ma soprattutto una grande occasione per il rilancio economico e tecnologico dell’Italia.

Gli antichi imperi fondavano il loro potere sulle reti. I romani marcavano il territorio con network futuribili di acquedotti e strade consolari. I britannici hanno lasciato in eredità, dall’India al Kenya, reti formidabili di ferrovie e anche di uffici postali. Qualunque dominazione sotto qualsiasi latitudine ha sempre cercato di connotare il suo dominio con una o più reti.

Al punto che il concetto stesso di “rete” si è identificato con quello di sviluppo, e spesso di democrazia. Non a caso il fenomeno più visibile fra quanti caratterizzano la nostra epoca dal punto di vista economico e sociale è Internet: la “rete delle reti” domina il campo, ha cambiato il nostro modo di vivere, promette sempre nuovi sviluppi.
(Dalla quarta di copertina)

 

Eugenio Occorsio, nato a Roma nel 1956, è giornalista professionista dal 1979. Ha lavorato per ‘Il Sole 24 Ore’, ‘Panorama’, ‘Il Tempo’, quindi come corrispondente dagli Stati Uniti per il quotidiano ‘Italia Oggi’. Rientrato in Italia, è dal 1988 a ‘la Repubblica’, dove attualmente è caposervizio del supplemento economico ‘Affari & Finanza’, che segue con particolare attenzione riguardo le telecomunicazioni, le reti e lo sviluppo delle tecnologie.

E’ anche docente di Giornalismo e New economy alla Scuola superiore di giornalismo della Luiss.
Per la BCDeditore ha pubblicato nel 2001, ‘Opengate’, storia di un successo (con Laura Kiss) e nel 2004, ‘Innovare per vincere: uomini e strategie dell’Italia che cresce’ (con Renata Fontanelli).

 

 

                                                                                                                                                                   Flavio Fabbri